A Lissone telecamere fuori dalle scuole
Serviranno a prevenire micro-criminalità e spaccio di stupefacenti.
Tredici nuove telecamere fuori dalle scuole del territorio lissonese per prevenire episodi di micro-criminalità e come deterrenti contro lo spaccio di sostanze stupefacenti. L'intervento riguarda sei plessi scolastici.
A Lissone telecamere fuori dalle scuole
Si tratta di un’azione che l’Amministrazione Comunale di Lissone - in sinergia con il Comando di Polizia Locale e in partenariato con gli Istituti di Istruzione secondaria di primo e secondo grado del territorio – ha messo in atto nell'ambito del progetto “Scuole Sicure - Attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici” portato avanti in collaborazione con la Prefettura di Monza e della Brianza.
Gli istituti coinvolti
Ad essere coinvolti, a partire dal prossimo anno scolastico, saranno gli alunni iscritti ai 3 Istituti Comprensivi, all’IIS “Federigo Enriques”, all’Istituto Tecnico commerciale e per geometri “Europa Unita”, all’IIS “Giuseppe Meroni” e alla succursale lissonese del Liceo Linguistico “Giuseppe Parini”. La posa delle telecamere si è completata nelle scorse ore grazie ad un contributo del Fondo ministeriale assegnato al Comune di Lissone pari a circa 30mila euro a cui si è aggiunto uno stanziamento comunale della restante parte. La spesa complessiva è pari a 51mila euro.
Più telecamere in diversi punti
Nell'intervento è prevista l’installazione di più telecamere di videosorveglianza presso ciascun plesso scolastico: una telecamera di contesto (o fissa) per monitorare i punti di accesso e una di osservazione (o speed dome) per monitorare le aree circostanti. Le telecamere inquadreranno solamente le aree all'esterno del perimetro degli istituti scolastici.
Il monitoraggio riguarderà, in modo particolare, gli istituti “Benedetto Croce”, “Rita Levi Montalcini”, “De Amicis” sia di Santa Margherita che di Bareggia, l’IIS Meroni e il comprensorio che unisce Liceo Enriques, Europa Unita e
Giuseppe Parini.
I dati
Secondo quanto indicato nella Relazione annuale stato delle tossicodipendenze in Italia (Anno 2017), fonte dei dati Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Fisiologia Clinica - Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari (IFC-CNR), il 34,2% degli studenti (percentuale che, riportata alla totalità degli studenti di 15-19 anni, equivale a circa 880.000 ragazzi) ha riferito di aver utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita.
“I dati ci dicono che, purtroppo, i giovani si avvicinano alle droghe ad un’età media sempre più bassa – afferma Concettina Monguzzi, sindaco di Lissone – Le scuole, in alcuni casi, possono rappresentare spazi di richiamo per
spacciatori. L’ampliamento del sistema di videosorveglianza all’esterno degli istituti, combinato ai 120 occhi elettronici già presenti nella nostra città, vuole essere uno strumento di prevenzione, di dissuasione e di tranquillità per le famiglie”.
(foto d'archivio)