"Uscita" non concordata, maestra licenziata in tronco
La comunicazione dell’interruzione del rapporto di lavoro "per negligenza" è arrivata all’insegnante pochi giorni prima della fine dell’anno scolastico.
Un'uscita ricreativa non concordata, maestra licenziata in tronco. E' costata cara a una maestra della materna Sacro Cuore di Desio un momento ludico in un'area verde della città, nei giardini di via don Mazzolari.
Maestra licenziata, il fatto
L'uscita, a una distanza dalla struttura didattica non concordata (distanza e percorso vengono contestati alla maestra), unita a un cedimento strutturale (fortunatamente senza conseguenze fisiche) che ha interessato un gioco dell’area verde attrezzata, è costato il posto di lavoro a Maria Basile, di Nova Milanese, da 16 anni e mezzo in servizio alla materna che fa riferimento alla Fondazione Rovagnati.
Maestra licenziata, la lettera
La comunicazione dell’interruzione del rapporto di lavoro "per negligenza" è arrivata all’insegnante pochi giorni prima della fine dell’anno scolastico, rendendo così impossibile anche il commiato dai 27 bambini che avevano affrontato con lei il percorso didattico. All'insegnante vengono contestate le dinamiche dell'uscita (durata del momento di svago, percorso effettuato e distanza dalla scuola) in effetti autorizzata, con le firme anche dei genitori.
Maestra licenziata, la "protesta"
Le mamme dei bambini, però, e la stessa maestra però non ci stanno. "Mi si dica tutto, anche non sono brava a insegnare, ma non che sono negligente – ha commentato in lacrime la maestra – Su quell’uscita nulla avevo da nascondere, tanto che io stesso ho avvertito la scuola che c’era stato il cedimento di una porta del campetto da calcio". A darle sostegno anche un nutrito gruppo di mamme, ex alunni, alcuni diventati nel frattempo addirittura maggiorenni. Il gruppo ha fatto partire anche una raccolta firme, con la speranza di far tornare sui propri passi la direzione della Sacro Cuore.
"Una figura importante"
"Maria ha un’esperienza lunga in questa scuola – è stata la testimonianza di Maria Rosa Corbetta, nonna di Beatrice, una bambina autistica – Si è presa cura di mia nipote con risultati eccezionali, tanto da affrontare senza troppi problemi le elementari". Irene Iacuzzo, promotrice dell'iniziativa a favore dell'(ormai) ex maestra: "Con le mie figlie Melissa e Vittoria per sette anni Maria è stata per noi un punto di riferimento. Anche dopo il percorso alla scuola materna. Sempre pronta ad ascoltarci e darci consigli. Alcuni suoi ex alunni passano ancora oggi a salutarla a distanza di anni". Un sentimento comune condiviso da molte altre mamme.
La replica della scuola
Don Gianni Cesena, presidente della Fondazione Rovagnati, non lascia spazio a ripensamenti e anzi motiva le decisioni della scuola: «Qualche mamma ha telefonato anche a me. Prendiamo atto del loro affetto per la maestra. Non entriamo in valutazioni didattiche, ma disciplinari, di comportamento. Su quanto accaduto non potevamo soprassedere, chi ha responsabilità di tutelare il luogo di lavoro, deve prendere anche queste decisioni. Altre volte avevamo provveduto a dei richiami, chiudendo un occhio su quella che doveva essere la sanzione disciplinare. Ma questa volta no, è stato alterato il rapporto di fiducia che c’è in un contratto di lavoro".