Tre ricoveri con variante Delta al San Gerardo
Anche i contagi sono raddoppiati pur mantenendosi su numeri bassi
Tre nuovi ricoveri ospedalieri in Brianza, tutti e tre con Variante Delta, ormai quasi predominante anche in Lombardia.
Solo uno non vaccinato
E anche il sogno di festeggiare un ospedale San Gerardo Covid free è svanito. Dai tre ricoverati a Monza di settimana scorsa si è passati agli attuali sei, anche se nessuno per fortuna si trova in Terapia intensiva. «Questo grazie anche al vaccino, il virus aggredisce meno l’organismo e le situazioni sono meno gravi», ha spiegato il sindaco di Monza Dario Allevi dopo l’aggiornamento ricevuto dal direttore del nosocomio monzese. Gli ultimi tre ricoveri sono due 64enni e un 59enne, uno vaccinato completo, uno con solo la prima dose e uno non vaccinato affatto, ricoverati tutti e tre in reparto con difficoltà respiratorie. Le loro condizioni, però, non destano particolare preoccupazione. Ovviamente per tutti si tratta di variante Delta, oggi quasi predominante. La variante ex indiana è stata infatti trovata nel 47 per cento dei tamponi positivi genotipizzati nel mese in corso: un’impennata rispetto a giugno quando la percentuale era ferma all’11 per cento, «a conferma dello scambio in atto tra le varianti Alpha e Delta», fa sapere Regione Lombardia.
Aumentano anche i contagi
Anche in Brianza, come nel resto del Paese, in quest’ultima settimana c’è stata un’inversione di tendenza con un raddoppio dei contagi giornalieri (seppure con numeri bassi). Dai 2 contagi al giorno a Monza ora la media è + 5,5. Continua a pieno ritmo anche la campagna vaccinale. «Tra poco saremo la prima Regione a raggiungere con 7 milioni di lombardi su 10 vaccinati l’immunità di gregge. Mi auguro che anche il 30% un po’ riottoso possa convincersi», ha festeggiato il sindaco di Monza Dario Allevi. E sul prossimo decreto in arrivo ha aggiunto: «Ora spero che l’unico parametro per l’ingresso in zona gialla sia la pressione ospedaliera e non il numero contagi perché è ormai chiaro che con il vaccino le persone non si aggravano. Speriamo non si guardi più solo Rt e numeri, ma i ricoveri e che non ci siano più passi indietro».