Focolai Covid, il viaggio studio diventa un incubo. Anche una studentessa caratese in fuga da Malta
Lieto fine per una 15enne che si trovava nell’isola del Mediterraneo da domenica 4 luglio.

Solo otto dei 27 studenti partiti da Orio al Serio il 4 luglio per la vacanza studio a Malta sono riusciti finalmente a rientrare a casa. Un soggiorno che sarebbe dovuto terminare domenica scorsa 18 luglio, ma che è stato funestato dal moltiplicarsi di casi positivi al Covid-19 e di relative quarantene tra gli allievi presenti sull’isola.
Focolai Covid, anche una studentessa caratese in fuga da Malta
Fra loro anche la caratese Alice Contato, 15 anni, studentessa dell’istituto Parini di Seregno, partita alla volta di Malta con il progetto «Euro Master Studies» e atterrata in anticipo lunedì 12 luglio in serata all’aeroporto di Bergamo, dopo giorni di angoscia con la paura di rimanere bloccata in seguito all’allarme Delta scoppiato nella piccola isola del Mediterraneo che ha fatto scattare il piano di quarantena previsto dalle autorità della Valletta.
"Ringrazio di cuore la professoressa Luisella Beghelli e il marito Fabio per quello che hanno fatto. Se non fosse stato per loro mia figlia sarebbe ancora a Malta", racconta la mamma Claudia Valtorta, contitolare di «Valtorta è», negozio storico di corso Libertà.
"Le comunicazioni che arrivavano dal Governo maltese non davano molte speranze. Sono stati giorni molto concitati e di preoccupazione per il timore di non riuscire a fare rientrare Alice e i compagni nonostante i tamponi negativi", spiega ancora la mamma.
Per la figlia Alice, che a settembre frequenterà il terzo anno dell’indirizzo di Scienze umane al «Parini», la delusione per la fine anticipata di una vacanza studio a lungo sognata alla quale però ha lasciato presto strada la consapevolezza di avere scongiurato il rischio di un contagio che l’avrebbe trattenuta in isolamento lontano da casa.
La quarantena
Dopo il tampone obbligatorio prima della partenza per Malta, un paio di giorni dall’arrivo a Bugippa, cittadina sulla costa nord dell'isola, la scoperta della positività di uno studente del gruppo e l’obbligo della quarantena per i contatti stretti in hotel dove il quinto piano è stato trasformato in una sorta di reparto Covid.
Ad Alice e ai compagni negativi al test rapido, viene concesso di muoversi, ma il timore del contagio e dell’isolamento attivano le procedure per il rientro anticipato.
"Eravamo liberi, ma giorno dopo giorno, diventava tutto più difficile complicato. Ho cercato di prestare la massima attenzione, anche perché in pochi giorni anche compagni asintomatici sono risultati positivi e il pensiero di potere rimanere bloccati diventava sempre più concreto e difficile da affrontare anche dal punto di vista psicologico", racconta la studentessa caratese.
Il rientro in Italia
Domenica 11 luglio, giorno della finale degli Europei di calcio a Wembley, dopo un nuovo tampone rapido, nel tardo pomeriggio arrivano i moduli per il possibile imbarco e, prima di cena, la comunicazione ufficiale che gli studenti negativi possono rientrare in Italia.
"La conferma del volo è arrivata però solo lunedì mattina- spiega la madre - dopo l’ennesima serata attaccata al telefonino e al pc in contatto con la professoressa che si è fatta in quattro per riuscire a ottenere il rientro dei ragazzi. Le comunicazioni del governo maltese del resto non lasciavano presagire nulla di buono, anche con i tamponi negativi gli studenti non avrebbero potuto lasciare l’isola. La professoressa ci ha confidato poi che solo quando ha visto l’aereo decollare ha pensato di avercela fatta...".