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Primo mese in carcere per Ikram, Capitanio "Il Governo faccia il possibile per farla uscire"

"Abbiamo chiesto al ministero un ulteriore impegno nel dialogo con le autorità marocchine, per arrivare almeno alla concessione dei domiciliari".

Primo mese in carcere per Ikram, Capitanio "Il Governo faccia il possibile per farla uscire"
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C'è massima attenzione da parte della Farnesina sul caso di Ikram Nzihi, la studentessa di 23 anni nata a Vimercate, che da un mese si trova in carcere in Marocco per un post condiviso su Facebook ( poi rimosso) giudicato blasfemo.

Caso Ikram, Capitanio "Massima attenzione da parte della Farnesina"

A confermare il tutto oggi è stato il deputato brianzolo della Lega, Massimiliano Capitanio che da subito si è interessato alla vicenda e che oggi ha discusso in Commissione Esteri l'interrogazione sul caso della giovane detenuta in Marocco.

"Per Ikram Nzihi - si legge in una nota dello stesso Capitanio - oggi è trascorso il primo mese in carcere. Nel rispetto delle leggi locali, è preoccupante che una ragazza con cittadinanza italiana si trovi in questa situazione per aver condiviso, e poi rimosso, un post su Facebook. Oggi, in Commissione Esteri, abbiamo avuto la rassicurazione da parte del sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano, della massima attenzione da parte della Farnesina e di un pieno sostegno alla famiglia e all'avvocato. Senza invasioni di campo, abbiamo chiesto al ministero un ulteriore impegno nel dialogo con le autorità marocchine, per arrivare almeno alla concessione dei domiciliari alla ragazza".

Caso isolato o no?

Inoltre, prosegue Capitanio "Chiediamo un approfondimento per capire se quello di Ikram sia un caso isolato o se sia in corso un monitoraggio, anche attraverso i social, dei comportamenti e delle libertà dei cittadini con doppia cittadinanza, perché questa seconda ipotesi sarebbe grave e preoccupante".

La ragazza incarcerata dal 28 giugno

Come confermato dalla Farnesina, la ragazza è nata a Vimercate il 6 maggio 1998 e attualmente era residente ad Avignone per motivi di studio. E' stata condannata in primo grado a 3 anni e mezzo di carcere e a una multa di 50.000 Dirham per offese alla religione. Ikram era stata fermata il 19 giugno al suo arrivo a Marrakesh e incarcerata il 28 giugno. Il 23 luglio ha ricevuto una nuova visita in carcere da parte dell'ambasciatore a Rabat, Armando Barucco. Il Consolato generale a Casablanca sta monitorando lo stato di salute della ragazza attraverso il proprio medico di fiducia.

"Un ringraziamento all'ambasciatore e ai consoli che stanno garantendo almeno una visita settimanale in carcere alla ragazza per farle sentire il supporto e la vicinanza dello Stato" - si legge in conclusione della nota di Capitanio.

Anche Roberto Saviano scrive "Libertà per Ikram"

Del caso di Ikram in queste ore si è interessato anche il noto scrittore Roberto Saviano che proprio ieri ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un lungo post chiedendo la scarcerazione di Ikram Nzihi, "italiana ingiustamente detenuta in Marocco per un post Facebook".

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