Deposito della diossina: "Nessun pericolo per la nostra comunità"
Le rassicurazioni del sindaco-geologo ai consiglieri di Con Bosio per Cesano.
"Non c’è alcun pericolo per la nostra comunità". Il sindaco-geologo di Cesano Maderno, Maurilio Longhin, lo ha scandito in Consiglio comunale intervenendo in merito alla presenza, sconosciuta ai più, di un deposito di terra contaminata da diossina.
Consiglieri in cerca di rassicurazioni
Luca Bosio, capogruppo della civica Con Bosio per Cesano, ha chiesto conto al primo cittadino del deposito di via Manzoni che contiene materiale contaminato dalla diossina, eredità del disastro dell'Icmesa del 1976. Bosio e il collega Cristiano Crippa erano in cerca di rassicurazioni dopo che il sindaco di Seveso Luca Allievi ha spiegato di essersi dimesso anche per le "moltissime zone d'ombra che riguardano la gestione delle vasche", ma soprattutto dopo "le preoccupanti dichiarazioni" a mezzo stampa del geologo medese Gianni Del Pero: "Non ci sono solo due vasche della diossina (nel Bosco delle Querce di Seveso e Meda, nda) - ha detto il professionista - Ce n’è almeno una terza a Cesano Maderno, di cui però non si parla mai, lì non è mai stato realizzato nessun controllo [...] E' stata sempre dimenticata, Regione non se ne è mai occupata".
"A Cesano terreno meno inquinato"
Il sindaco ha risposto con fermezza, con l'obiettivi di sgombrare il campo da preoccupazioni e dubbi: "Sul sito del Comune di Seveso ci sono tutti i verbali del Comitato tecnico scientifico che controlla le vasche e il deposito di Cesano" ha detto. Longhin ha quindi precisato che vasche e deposito sono due cose ben diverse: "A Cesano è stato portato terreno meno inquinato, tanto che non è previsto il monitoraggio che tocca alle vasche di Seveso e Meda, ma un controllo forestale, che Ersaf, Ente gestore del Bosco delle Querce, ha sempre fatto".
Le preoccupazioni del consigliere
"La diossina non è idrosolubile o mobile: l'unica accortezza è non toccare il deposito», ha aggiunto Longhin in risposta a Bosio, che nel testo della sua interpellanza esprimeva timori per il fatto che "il futuro cantiere di Pedemontana potrebbe danneggiare la vasca nel caso in cui non fosse in perfette condizioni".