Nella trappola del ladro di sogni
Salvatore Giuseppe Nasca, con una panetteria in città, è accusato da Riccardo Canevali di averlo truffato.
Tutte le truffe per le vittime sono un doloroso pugno nello stomaco. Più o meno forte, a seconda della perdita e della modalità. Ma ci sono truffe che per chi le subisce rappresentano davvero un trauma, soprattutto quando da un giorno all’altro si vedono sfumare i sogni di una vita. Quei sogni tenuti nascosti a lungo nel cassetto e che sul più bello sono stati strappati da un delinquente qualsiasi.
Nella trappola del ladro di sogni
Ed è proprio quello che è successo nei giorni scorsi al capriolese Riccardo Canevali, che è stato «fregato» dall’uomo che gli aveva firmato un assegno circolare da 25.500 euro per comprare la sua Range Rover Evoque. La macchina dei suoi sogni che aveva comprato soltanto l’anno scorso, ma che per realizzare un sogno ancora più grande e importante aveva deciso di vendere a malincuore. Quei soldi gli servivano per completare i lavori nella casa che lui e la fidanzata Isabel Maggi avevano deciso di acquistare in vista del matrimonio che si terrà a settembre dell’anno prossimo.
"Ora non solo sono rimasto senza auto, ma senza questi soldi ho rischiato di perdere per sempre la casa che io e Isabel avevamo scelto per coronare il nostro sogno di avere una famiglia". Poche parole, pronunciate con la voce rotta dalla rabbia e dalla disperazione, ma che sintetizzano perfettamente il trauma subito dal capriolese. Un incubo nel quale è precipitato a causa di Salvatore Giuseppe Nasca: questo il nome dell’uomo che mercoledì 14 luglio è salito sull’auto ed è sparito nel nulla, lasciando al capriolese soltanto un assegno falso.
Il fatto
Canevali aveva comprato l’auto (usata) soltanto l’anno scorso. "Avevo deciso di metterla in vendita perché mi servivano i soldi per terminare i lavori nella casa di Erbusco, che avevamo deciso di comprare: un intervento da 30mila euro - ha spiegato - Poi per pagare la parte restante (l’immobile costa circa 280mila euro) avrei venduto l’appartamento in cui abitiamo ora. Se questa truffa non ha mandato all’aria il nostro sogno è solo perché l’ingegnere Andrea Capoferri ha dimostrato di avere un grande cuore: avrebbe potuto stracciare il preliminare che abbiamo firmato martedì scorso e invece ha deciso di aspettarmi. Dove trovo i soldi? Sono riuscito ad avere in anticipo il Tfr".
Canevali quando ha visto Nasca mercoledì 14 luglio ha avuto un brutto presentimento e una volta preso l’assegno circolare lo ha mostrato a diverse persone "e tutte quante mi hanno detto che sembrava regolare. Anche il dipendente della mia banca, la Bcc Basso Sebino di Capriolo, con cui ho parlato il giorno seguente, mi ha detto che l’assegno andava bene. E quando ho visto il saldo contabile mi ero tranquillizzato: ero convinto che il denaro ci fosse".
L’acquirente, tra le altre cose, aveva chiesto a Canevali uno sconto visto che doveva pagare circa 800 euro per il passaggio del veicolo, "ma gli avevo fatto trovare l’auto lavata, con il pieno fatto e il bollo pagato. Inoltre, prima di andarsene l’avevo invitato a casa per mettere il lucido sugli pneumatici. Io gli avevo raccontato diverse disavventure della mia vita (legate al mutuo, ai tassi d’interesse e alla difficoltà di vendere l’appartamento in questo periodo), in modo particolare gli avevo spiegato perché vendevo l’auto. Mi aveva detto che ero una persona buona e gentile e mi aveva invitato a fare una gita sul lago con la mia fidanzata. Ma questo non lo ha fermato, non ci ha pensato due volte e se ne è andato con la mia auto dei sogni lasciandomi un assegno falso".
Il preliminare
Canevali martedì della scorsa settimana ha firmato il preliminare e si è accorto della truffa la sera, quando dalla vasca da bagno stava effettuando il bonifico di 30mila euro.
"A quel punto mi è crollato il mondo addosso - ha continuato il capriolese, che per due settimane è stato davvero male - Sono andato subito dai carabinieri e la mattina del giorno dopo, esattamente una settimana dopo aver venduto la mia auto, ho sporto querela alla stazione di Capriolo. Io ho continuato a scrivere a Nasca facendo finta di niente, ero convinto di poterlo incontrare. Lui ha sempre risposto almeno fino a quando l’auto non è stata ritrovata su una bisarca in Croazia, probabilmente era diretta verso i Paesi dell’Est. Da quel momento il telefono risulta spento. Io e la mia ragazza siamo stati anche a Lentate sul Seveso, dove è residente, ma un vicino ci ha detto che aveva fatto le valigie e che se ne era andato".
Nasca fino a poco tempo fa gestiva una panetteria a Seveso, in via Borromeo, ma il negozio ora è chiuso.
Dopo aver pubblicato la notizia sui social, Canevali è stato contattato da altre persone che erano finite nella trappola di Nasca.
La rabbia
"In molti mi hanno criticato dicendo che avrei dovuto aspettare a dargli la macchina - ha concluso Canevali, che non è ancora rientrato in possesso del veicolo - Ma se non gli avessi dato le chiavi, lui non mi avrebbe mai pagato e credo giustamente. Inoltre era un assegno circolare. Mi sento in un certo senso tradito anche dalla mia banca perché io non sapevo che tra il saldo contabile e il saldo disponibile dovessero passare alcuni giorni. Potevano dirmelo o chiamare la banca di Meda e chiedere conferme, ma non lo hanno fatto. Magari in questo modo sarei riuscito a beccare Nasca ancora a casa in possesso della mia auto. Non mi sono sentito aiutato e assistito".
Una storia davvero drammatica, anche perché avvenuta "nei giorni del secondo anniversario di fidanzamento (il 16 luglio). Finalmente avevo voltato pagina: l’anno scorso la proposta di matrimonio, ora la casa e l’anno prossimo il matrimonio. In futuro un figlio. Sarà difficile, ma in un modo o nell’altro avremo tutto. In questi giorni ho ricevuto diverse testimonianze di affetto, persone che erano disposte anche ad aiutarmi economicamente. Sono cose che ti toccano il cuore".