Sofia Brunati si racconta dopo l'esperienza con la nazionale di scherma in Giappone
"C'è un po' di tristezza, ma ho il cuore pieno. E' stata un'esperienza fantastica"
La robbianese campionessa di scherma, convocata come sparring alle Paralimpiadi, è tornata a casa con tante emozioni
Dieci giorni con la nazionale di scherma
Con un po’ di tristezza, ma con il cuore pieno di gioia Sofia Brunati è tornata a casa dal Giappone, portando con sè un’esperienza davvero unica e indimenticabile.
La schermitrice, una decina di giorni fa è volata a Sindai, per le Paralimpiadi di Tokyo, dove ha vissuto momenti davvero speciali, affiancando la nazionale degli Azzurri negli allenamenti, in vista dell’importante appuntamento che prenderà il via il 25 agosto.
L’abbiamo sentita al telefono, venerdì, ultimo giorno di lavoro a fianco di Bebe Vio, Rossana Pasquino, Matteo Betti, Marco Cima, Edoardo Giordan, Emanuele Lambertini, Andreea Mogos e Loredana Trigilia.
Tanta gioia ma anche un po' di tristezza
Gli atleti hanno finito gli allenamenti venerdì e sabato 21 agosto si sono spostati a Tokyo, mentre Sofia e gli altri tre sparring e lo staff tecnico sono stati costretti a tornare a casa, a causa delle stringenti misure Covid previste dall’organizzazione. Una partenza «obbligata e necessaria» che ha rattristato Sofia, che avrebbe tanto voluto essere con i suoi compagni fino alla fine delle gare, dopo il grande lavoro fatto in questi giorni di preparazione.
"Sono triste, perchè arrivare fino a qui, vivere questi ultimi giorni, condividere le stesse emozioni con gli atleti è stato davvero molto bello e avrei voluto proseguire e stare con loro fino alla fine- racconta - sono comunque molto felice, ho il cuore pieno, cercherò di fare tesoro di questa esperienza, che è stata magnifica".
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