L'appello dei genitori: "Per i ragazzi autistici serve un'accademia lavorativa"
La famiglia del 19enne avrebbe preferito la bocciatura per permettergli di recuperare parte del tempo perso durante la pandemia da Covid 19
Ora l'appello dei genitori e delle famiglie dei ragazzi autistici è tutto rivolto alle istituzioni per pensare all'inserimento lavorativo. Prosegue la vicenda del giovane 19enne di Seregno, e artista per l'associazione FacciaVista di Vedano al Lambro, promosso alla maturità nonostante le richieste dei genitori di bocciarlo per permettergli di non perdere le competenze acquisite.
L'appello delle famiglie
Alessandro, 19 anni e affetto da autismo, nei mesi scorsi si è diplomato al liceo artistico di Giussano. Una promozione che, però, la famiglia avrebbe preferito arrivasse il prossimo anno scolastico per permettergli di recuperare parte delle competenze andate "perse" durante il periodo di emergenza sanitaria.
Il sogno di noi famiglie è che si possa creare un'accademia dove formare sia i ragazzi, che le realtà del mondo del lavoro che potranno accoglierli nel mondo del lavoro. Dopo un anno e mezzo di insicurezze, Alessandro ha perso gran parte dei suoi punti di riferimento.
Questo è stato il messaggio che mamma Melissa La Scala ha voluto lanciare. Per Alessandro, infatti, la famiglia avrebbe preferito un "recupero" dell'anno e mezzo di Covid 19 ripetendo l'anno scolastico. Ma i docenti erano stati inamovibili e, non dopo un acceso dibattito, avevano deciso di promuoverlo ugualmente.
Ora Ale "lavorerà" a scuola
Un impegno di 8 ore settimanali nella sua scuola, il liceo artistico di Giussano, per catalogare le opere d'arte accompagnato da un educatore. Questo l'accordo raggiunto tra la famiglia e la vecchia scuola di Alessandro che potrà continuare a frequentare il suo vecchio istituto come "uditore esterno".
La speranza è che gli venga comunque affiancata una classe di riferimento. E' un piccolo passaggio, ma non basta. Poi inizierà anche le attività nella scuola alberghiera In-Presa di Carate Brianza. La speranza è che comunque si lavori sempre di più sul tema dell'inclusione e dell'inserimento.
Nel frattempo, ed è proprio il caso di dirlo, in bocca al lupo Ale!
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