Svelata l'auto a guida autonoma
Il mezzo è stato uno dei simboli degli Stati generali della Ricerca e dell'Innovazione

E' stato uno dei momenti clou degli Stati generali della Ricerca e dell'innovazione svoltisi oggi in Villa Reale: perché di innovazione ce n'è davvero tanta. A Monza, infatti, è stata presentata per la prima volta davanti al pubblico l'auto a guida autonoma
Sù il sipario sull'auto a guida autonoma
L'auto a guida autonoma è stata sviluppata all'interno del progetto "Teinvein" realizzato da ST Microelectronics Srl - OPTEC SpA - Optical & Optoelectronic Systems, Cover Sistemi S.r.l., C.S. Milano S.r.l., Politecnico di Milano - POLIMI, Università degli Studi di Milano - Bicocca, Ro Technology S.r.l., Adecco Professional Solutions S.r.l. Il tutto è stato finanziato da Regione Lombardia attraverso gli Accordi per la Ricerca e l'Innovazione con 7,6 milioni di euro su un investimento complessivo di 13,9 milioni.
Il progetto è dedicato alla realizzazione di una piattaforma di base per lo sviluppo di un veicolo completamente autonomo. Tra gli obiettivi la riduzione dell'impatto ambientale (con ausili per l'adozione di strategia di guida meno inquinanti), l'incremento della sicurezza stradale per passeggeri e pedoni (attraverso il monitoraggio dello stato psicofisico del conducente e dell'ambiente circostante), la comunicazione da e verso infrastrutture e veicoli adiacenti e la semplificazione della guida per i portatori di handicap.
Si aprono nuovi scenari
"Questa piattaforma ci permetterà poter sviluppare e testare soluzioni di sicurezza innovative e future modalità di trasporto - ha ricordato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana - Un passaggio molto importante che va, sempre più, nella direzione di puntare sul settore della ricerca".
Estremamente soddisfatto l'assessore regionale alla Ricerca e Innovazione Fabrizio Sala
"Questa auto è un grande risultato che ci rende orgogliosi, si tratta di un investimento di quasi 14 milioni di euro di cui 7,6 sono da parte di Regione Lombardia. La ricerca che ha portato alla creazione di questo prototipo avrà ricadute significative anche nel mercato attuale, continueremo certamente a realizzare bandi innovativi come la 'Call Accordi' perché abbiamo raggiunto risultati sorprendenti. Per quanto riguarda il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale abbiamo previsto di dedicare un totale di 2 miliardi per il periodo 2021-2027. Questo significa che le risorse rispetto allo scorso ciclo di programmazione 2014-2020 in cui erano 970 milioni di euro, oggi sono più che raddoppiate".
Nell'ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale più di metà delle risorse, quindi circa 1,1 miliardi di euro, saranno dedicate all'obiettivo strategico 'Un'Europa più competitiva e intelligente'; 633 sono invece i milioni dedicati all'obiettivo strategico 'Un'Europa più verde' e 240 i milioni dedicati agli obiettivi di sviluppo sociale 'Un'Europa più vicina ai cittadini'.
"Le nostre priorità - ha proseguito - sono chiare e precise: valorizzare i dati, anche attraverso l'adozione di metodologie di intelligenza artificiale; intensificare l'approccio di Open Innovation e favorire il trasferimento tecnologico. Per i prossimi anni sono previsti investimenti in progetti di sviluppo industriale di grandi dimensioni, la promozione di dottorati industriali, ma anche la nascita di Hub tecnologici su tematiche strategiche come il digitale, la mobilità sostenibile, la salute, l'economia circolare".
Il metodo sarà quello già sperimentato in questi anni con gli Accordi per la Ricerca e con la Call Hub, due misure che hanno mobilitato investimenti pubblici e privati per oltre 434 milioni di euro, coinvolgendo quasi 400 partner, tra imprese e organismi di ricerca. Idee innovative, partenariati forti, capacità di intercettare le opportunità a livello europeo e internazionale.
Il ritorno dei cervelli in Italia
Nell'ambito dell'incontro sono poi intervenuti, alla tavola rotonda con l'assessore regionale all'Istruzione, Università e Ricerca le ricercatrici italiane vincitrici di ERC (European Research Council) Grants che hanno deciso di investire questi fondi di ricerca in Lombardia.
Si tratta di Valentina Bollati, professore associato del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell'Università degli Studi di Milano, dedita allo studio dell'epigenetica avanzata; Giulia Fulvia Mancini, professore associato del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pavia, tornata in Italia da meno di un anno per occuparsi dello studio dei materiali e della loro interazione con la luce; Paola Saccomandi, professore associato del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, che, dopo il dottorato in Ingegneria Biomedica in Francia, è rientrata in Italia per applicare al settore sanitario, lo studio dell'interazione tra luce laser e tessuti. Le ricercatrici hanno dato due input ai rappresentanti delle istituzioni presenti: ulteriore semplificazione e selezione delle eccellenze nella scelta della destinazione dei fondi di ricerca.
L'intervento del Ministro
All'incontro ha partecipato anche il ministro dell'Università e Ricerca Maria Cristina Messa
"Con il Fondo Italiano per la Scienza e con le risorse previste dal Pnrr vogliamo rafforzare la compagine della ricerca italiana che passa prima di tutto dal rafforzamento delle persone. È un momento in cui tutti gli attori del sistema, e in questo le Regioni avranno un ruolo fondamentale, devono parlarsi e trovare le soluzioni migliori per lavorare sui centri nazionali per le tecnologie abilitanti, sugli ecosistemi dell'innovazione, sulle infrastrutture di ricerca, sui partenariati. Dobbiamo riuscire ad usare le varie misure in modo complementare per avere un forte impatto sul Paese, sulla popolazione, sui giovani".






