Seveso e Meda, stanziati 450mila euro per la gestione delle vasche A e B
Le vasche contengono il materiale derivante dalla bonifica delle aree contaminate dalla diossina. L'attività riguarda la loro gestione post-operativa.
La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell'assessore all'Ambiente e Clima, ha stanziato 450.000 euro (tra il 2021 e il 2022) all'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste (Ersaf) per la pulizia e la messa in sicurezza delle vasche A e B nei Comuni di Seveso e Meda, nell'area 'Bosco delle querce'. Le vasche contengono il materiale derivante dalla bonifica delle aree contaminate dalla diossina (Tcdd). L'attività riguarda la loro gestione post-operativa.
Seveso e Meda, da Regione 450mila euro per la gestione delle vasche A e B
L'aggiornamento del Piano delle attività di Ersaf riguarda interventi su strutture e impianti che sono necessari a garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro e dei visitatori, con accertamenti e progettazioni propedeutiche. Come pure l'installazione di un sistema di monitoraggio del percolato ed interventi 'eventuali' sul sistema di monitoraggio delle acque sotterranee e della condizione delle vasche. Infine riguarda anche attività di studio, monitoraggio e progettazioni preparatorie agli interventi di manutenzione straordinaria, se necessari.
Origine dei finanziamenti
I finanziamenti sono a valere sul 'fondo ripresa economica (l.r. 9/2020), a seguito del programma già approvato degli interventi sulle discariche ante-norma, cessate, in gestione operativa o post-operativa. Nel piano, Regione aveva fissato i criteri per sostenere gli Enti locali che sono tenuti al loro risanamento e alla messa in sicurezza delle 'vecchie' discariche.
A cosa servono gli invasi
Le due vasche, collocate tra i comuni di Seveso e Meda, si inseriscono in un contesto consolidato di tutela della biodiversità e di valore per la flora e la fauna della zona.
La gestione affidata a Ersaf è un ulteriore passo perché quella zona, già in totale sicurezza, rimanga a disposizione dei cittadini ma sia ulteriormente valorizzata e resa ancor più fruibile, all'interno di una più vasta area ecologica che mette in rete numerosi siti ed aree protette. Senza dimenticare il significato e l'origine storico-ambientale del 'Bosco delle querce', a seguito della bonifica effettuata dopo la nube tossica del 1976.