Sette arresti tra la Ndrangheta: in un supermarket di Correzzana il punto d'incontro dei malavitosi
Colpite alcune delle famiglie più "storiche" della cosca mafiosa che usavano come base d'appoggio anche il "Paper Market" di via Kennedy
Un duro colpo alla criminalità organizzata. A metterlo a segno è stata la Direzione Investigativa Antimafia che ieri, martedì 5 ottobre, ha tratto in arresto sette persone appartenenti alla cosca mafiosa della 'Ndrangheta. Uno dei principali punti di ritrovo dei malavitosi era proprio a Correzzana, all'interno del "Paper Market" di via Kennedy.
Sette arresti tra la Ndrangheta: in un supermarket di Correzzana il punto d'incontro dei malavitosi
La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione, alle prime luci dell’alba, all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di Milano su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di sette soggetti ritenuti gravemente indiziati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di beni e valori e appropriazione indebita aggravati dal metodo mafioso, nonché bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Il loro principale punto di ritrovo era il "Paper Market", piccolo centro di distribuzione la cui attività veniva gestita tramite una società collegata alle famiglie coinvolte e sito nella piazza del centro commerciale di via Kennedy, chiuso ormai da due anni.
Del tutto estranea la proprietà degli immobili
Del tutto estranea alla vicenda la proprietà degli immobili di via Kennedy, che nulla aveva a che fare con i gestori dell'attività, nei cui confronti anzi aveva agito per ottenere lo sfratto per morosità. La stessa proprietà ha voluto precisare come "i locali ove veniva esercitata l'attività di supermercato erano utilizzati dalla società collegata ai soggetti coinvolti negli arresti in forza di contratto di locazione ad uso commerciale e sono di proprietà di una società totalmente estranea alle famiglie coinvolte e ai fatti".
Calabria-Lombardia: asse caldo per alcune famiglie "storiche"
L’indagine ha tratto spunto da riscontri su personaggi legati alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno particolarmente attivi nel territorio lombardo. Gli interessi degli indagati spaziavano dalle estorsioni ai reati di bancarotta fraudolenta, al riciclaggio di proventi di attività delittuose connesse anche all’illecita gestione di rifiuti. Tra i soggetti colpiti dai provvedimenti restrittivi figurano, inoltre, appartenenti ad altre storiche famiglie ‘ndranghetiste insediatesi nei territori del lecchese e del comasco. Particolarmente significativi sono risultati degli episodi estorsivi nei confronti di alcuni promotori finanziari costretti - attraverso minacce e percosse - a consegnare somme di denaro contante e/o fornire una "forzata" collaborazione nell'ambito dell'intermediazione creditizia.
Perquisizioni in tutta Italia
Sono tuttora in corso le perquisizioni che vedono impegnati il personale della DIA di Milano, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Brescia nonché i Reparti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza competenti sulle province di Brescia, Mantova, Novara, Varese, Lecco e Como. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo lombardo, assume rilievo poichè riscontra le connotazioni mafiose e le spiccate capacità criminali dell’organizzazione criminale oggetto d’indagine da parte della Direzione Investigativa Antimafia.