Solidarietà

Una raccolta fondi per ricordare il coraggio del giovane Leo. Il nobile gesto di Lucrezia: "E’ stato un esempio per tutti noi"

La buraghese in passato ha sconfitto la malattia e ora sostiene l’Istituto dei Tumori attraverso l’associazione «Garavaglia».

Una raccolta fondi per ricordare il coraggio del giovane Leo. Il nobile gesto di Lucrezia: "E’ stato un esempio per tutti noi"
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Il ricordo di Leo continua a vivere grazie all’affetto, all’amore e alla generosità dei suoi amici. Merito del suo carattere, così forte, spontaneo e vulcanico nonostante la giovane età, che ha saputo letteralmente stravolgere le vite a coloro che lo hanno conosciuto. Oppure anche solo incontrato.
E’ il caso di Lucrezia Mauri, buraghese di 25 anni, che proprio in ricordo di Leonardo Sirtori, il 18enne che per dieci anni ha lottato contro una rara malattia e di cui abbiamo raccontato la scorsa settimana, ha voluto aprire una campagna di raccolta fondi per l’associazione «Bianca Garavaglia» a supporto del reparto di Pediatria Oncologica dell'Istituto Tumori di Milano.

Una raccolta fondi per ricordare il coraggio del giovane Leo

Un omaggio a un ragazzo e un guerriero fenomenale, ma anche un gesto straordinario che aiuterà a sostenere la ricerca e la cura dei tumori pediatrici. Una scelta non certo figlia del caso, visto che Lucrezia ha condiviso con Leo una parte del percorso. O meglio della battaglia, perché anche la ragazza, anni fa, ha dovuto fronteggiare un nemico molto simile a quello che, la scorsa settimana, ha strappato Leo alla vita terrena.

"Quando avevo 13 anni mi è stata diagnosticata una patologia piuttosto rara chiamata sarcoma sinoviale di secondo grado - racconta la buraghese - Fortunatamente dopo un anno di cure e terapie sono stata dichiarata guarita, ma la fine della mia battaglia è coincisa praticamente con l’inizio di quella di Leonardo, quindi le nostre famiglie sono entrate in contatto e nel giro di poco hanno legato moltissimo sostenendosi l’un l’altra. Con Leo ci sono diversi anni di differenza e di fatto l’ho visto crescere. Pochi anni fa ci siamo incontrati in ospedale durante alcune visite di controllo e in quell’occasione mi ha letteralmente stravolto la vita. Ho sempre avuto la percezione che il dover affrontare queste particolari sfide ti fa crescere prima rispetto ai tuoi coetanei. Ma in lui ho visto qualcosa che andava oltre tutto questo, un approccio e una maturità di fronte a quella situazione che erano assolutamente fuori dal comune per un ragazzo della sua età. In qualche modo quell’incontro mi ha illuminato, mi ha permesso di guardare da un’altra prospettiva le mie esperienze passate e la mia vita. Le sue parole sono state un insegnamento incredibile e inaspettato".

Da qui la decisione di aprire una campagna di raccolta fondi in suo onore. Un modo per raccogliere contributi per l’Istituto dei Tumori, certo, ma anche per sensibilizzare la comunità e tenere vivo il ricordo di un ragazzo che a Burago, siamo certi, non verrà mai dimenticato.

"Un esempio di coraggio, energia e vitalità"

"Dopo la mia guarigione sono rimasta molto legata alla “Bianca Garavaglia”, quindi ogni anno, in occasione del mio compleanno (il prossimo 1 novembre), apro una campagna per sostenere le attività dell’associazione - prosegue Lucrezia - La scomparsa di Leo mi ha toccato nel profondo, così ho deciso di dedicare a lui l’iniziativa di quest’anno. Perché mi sono resa conto che, come a me, ha insegnato qualcosa a tutti coloro che ha incontrato nella sua vita e sono sicura che per molti è stato e continuerà a essere un esempio positivo di coraggio, energia e vitalità".

Tutti possono fare una donazione

La campagna di raccolta fondi è attualmente aperta sul sito dell’associazione e chiuderà il prossimo 30 novembre. Chiunque è libero di poter effettuare una donazione tramite carta di credito, Paypal o anche normale bonifico bancario (non c’è tetto minimo o massimo) ed eventualmente lasciare una dedica per Leo. Perché la fiamma del suo ricordo possa continuare ad ardere in chi lo ha amato.

Il messaggio

Di seguito il toccante messaggio che Lucrezia ha voluto dedicare a Leo in occasione della sua iniziativa di sensibilizzazione.

La tua grinta mi ha stupita, mi ha lasciata senza parole e l’ha fatto per diversi motivi. Io non sono mai stata forte. Non ho affrontato la malattia a testa alta. A differenza tua, io mi sono sempre buttata giù. Inoltre, la tua determinazione a vivere, e a farlo nel modo più pieno e puro possibile, mi ha meravigliata ed emozionata perché non solo ho sentito parole tanto motivanti uscire dalla bocca di una persona così giovane, ma soprattutto è stata la prima volta che ho visto negli occhi di qualcuno una luce straordinaria. Tu, Leo, nonostante gli otto anni di differenza che ci separavano, sei sempre stato molto più saggio di me. Hai imparato in fretta che ogni giorno deve essere vissuto pienamente e l’hai fatto sempre; quando il dolore e la paura cercavano di prevalere, tu gliel’hai permesso con una consapevolezza che io faccio ancora fatica ad avere oggi, a 26 anni: il dolore e la paura devono essere accolti e ascoltati prima di essere giudicati e devono essere compresi e accettati nel loro «semplice» essere per poter essere punto di forza e non di debolezza. Come dicevi tu, il dolore fortifica. Tu, Leo, sei stato libero ogni giorno della tua vita. Non ti sei lasciato imprigionare dalla tua malattia, non ti sei lasciato abbattere dal tuo pensiero. E questo tu l’hai insegnato, forse inconsapevolmente, nella tua genuinità e spontaneità, a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarti: la libertà è uno stato d’animo. Il vuoto che hai lasciato sarà la mia ancora di forza.

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