Seregno

La commemorazione dei caduti di Nassiriya

Le più alte cariche civili, militari e una rappresentanza degli studenti della scuola media Don Milani alla cerimonia per onorare la memoria delle vittime, nel 18esimo anniversario dell'attentato in Iraq.

La commemorazione dei caduti di Nassiriya
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A Seregno la commemorazione dei caduti di Nassiriya, nel 18esimo anniversario dell'attentato in Iraq durante una missione di pace nel quale hanno perso la vita 19 persone fra Carabinieri, militari dell'esercito e civili. Dal sindaco, Alberto Rossi, il richiamo al senso del dovere. "La divisa un simbolo di cui essere grati".

Commemorati i caduti di Nassiriya

Nella mattinata odierna, 12 novembre, nei giardini comunali di via Carroccio la cerimonia di commemorazione dei Caduti di Nassiriya, alla presenza delle più alte cariche civili e militari locali, fra cui il maggiore Emanuele Amorosi al comando della Compagnia locale dei Carabinieri, oltre alle associazioni d'arma. Ha voluto presenziare anche la comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Marcella Battaglia. Il momento è stato introdotto dal suono del Silenzio e concluso con l'inno d'Italia, eseguito dai ragazzi della scuola media Don Milani.

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Commemorazione Caduti di Nassirya. Seregno, novembre 2021.
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Anniversario di Nassiriya e il richiamo al senso del dovere

La cerimonia per onorare la memoria dei caduti di Nassiriya è stata definita dal sindaco, Alberto Rossi, un "raggio di speranza e un messaggio di servizio e impegno per la pace". Agli studenti ha ricordato che i militari in Iraq "non erano supereroi, ma avevano un forte senso del dovere e della responsabilità. Si sono fatti carico e si sono presi cura del dolore di altri popoli, una scelta coraggiosa presa anche in altre parti del mondo".

"La divisa è un simbolo di cui essere grati"

Il primo cittadino ha richiamato anche "il senso del dovere, una parola che non va di moda: ciascuno a suo modo si prenda un pezzettino di responsabilità e si prenda cura della propria comunità".  Alberto Rossi, rivolto ai ragazzi, ha anche citato "la divisa dei militari come simbolo di cui essere grati. Chi indossa una divisa non è qualcuno lontano da noi, ma si mette a disposizione della nostra comunità".

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