"L'assessore alla Cultura merita uno zero in Storia"
A Sesto il Centrosinistra insorge per le dichiarazioni della leghista Alessandra Magro: "Ci furono anche partigiani repubblichini". Poi la rettifica
"L'assessore alla Cultura merita uno zero in Storia"
Nelle fila della Resistenza al nazifascismo “vi furono partigiani cattolici, repubblichini, monarchici, federalisti e persino fascisti convertiti a seguito della deriva che il movimento prese”. Le parole pronunciate dall'assessore di Sesto San Giovanni Alessandra Magro, a poche ore di distanza dalla cerimonia di ricordo dell'eccidio di piazzale Loreto, hanno scatenato un vortice di polemiche. A salire sulle barricate è stato l'intero Centrosinistra sestese, che non ha risparmiato parole dure nei confronti della leghista, che ieri, giovedì, era a Milano in rappresentanza del Comune in occasione della manifestazione ai piedi della lapide che ricorda i 15 partigiani trucidati proprio dai nazifascisti il 10 agosto del 1944, come rappresaglia.
Rifondazione: "L'assessore si dimetta"
“I repubblichini eseguirono l'eccidio di piazzale Loreto in cui vennero trucidati 15 resistenti tra cui sette lavoratori di Sesto San Giovanni. Il comunicato dell'assessore Magro, che elenca i repubblichini tra i partigiani, è una evidente offesa alle famiglie dei trucidati, alle loro organizzazioni politiche e a tutte le organizzazioni della Resistenza italiana – hanno tuonato da Rifondazione comunista - Ci aspettiamo le scuse pubbliche del sindaco e la remissione della delega alla Cultura da parte dell'assessore Magro vista la sua grossolana ignoranza di fatti storici elementari. Dietro a questa ignoranza (o forse più realisticamente "intenzionale provocazione") si vede il lavoro del revisionismo storico di Destra, culturalmente infondato e politicamente inaccettabile nel dibattito civile e democratico”.
Articolo Uno: "Parole allucinanti"
Dello stesso tenore le parole pronunciate dai Democratici e Progressisti sestesi. “E' inammissibile che un'assessora, per di più con delega alla Cultura, dimostri di non conoscere affatto la storia e tenti di ricondurre la Resistenza a "fenomeno" e la dittatura fascista a "movimento" che solo alla fine ebbe una deviazione. Sesto San Giovanni, Medaglia d'oro per il contributo alla Guerra di Liberazione, è stata oggi indegnamente rappresentata alla commemorazione dei martiri di piazzale Loreto da una rappresentante dell'Amministrazione comunale che ha addirittura dichiarato che vi erano partigiani repubblichini e partigiani fascisti". Per Articolo Uno, il comunicato diffuso dal Comune è stato "allucinante. Quanto ha dichiarato l'assessora Magro suona come un insulto alla città, alla sua storia, ai suoi caduti. Pensiamo che Alessandra Magro sia assolutamente inadeguata al ruolo che ricopre e crediamo sia opportuno che il Sindaco le ritiri le deleghe inopportunamente assegnatele".
"E l'omicidio Matteotti?"
L'ex assessore ai Lavori pubblici del Pd, Andrea Rivolta, ha voluto replicare con una "flash" su Facebook. Poche parole, che sono comunque servite a mandare un chiaro messaggio alla Magro: "Giusto per capire, l'omicidio Matteotti è prima o dopo la deriva?".
Infine la rettifica del Comune: dal comunicato sparisce la parola "repubblichini"
Il comunicato "incriminato" è stato inviato dal Comune alle 12 di ieri. Sempre ieri, giovedì, ma alle 18, è arrivata la rettifica. Nel testo della nuova nota è stata tolta la parola "repubblichini". Forse il termine giusto sarebbe dovuto essere "repubblicani". O forse no. Sta di fatto che dall'Amministrazione comunale è arrivato un mezzo passo indietro.