Muore in un incidente in moto: la sua famiglia raccoglie fondi per le vittime della strada
Pierfrancesco Rossillo aveva 49 anni e abitava a San Biagio. Lascia due figlie e tantissime persone che lo hanno amato
Non fiori, ma donazioni all’associazione vittime della strada. Perché per lui, appassionatissimo di moto, la strada è stata fatale.
Muore in un incidente in moto: la sua famiglia raccoglie fondi per le vittime della strada
Sono stati celebrati giovedì della scorsa settimana a San Biagio i funerali di Pierfrancesco Rossillo, morto a fine ottobre a causa di un incidente stradale avvenuto a Milano.
Quarantanove anni, padre di due figlie adolescenti, Rossillo era un professionista della comunicazione digitale e del marketing, web manager, nonché fondatore di un’azienda.
Una carriera brillante che lo ha portato ad accumulare esperienze anche all’estero e una vita piena, fatta di stretti legami familiari, affetti e di amicizie sincere. Una vita interrotta il 26 ottobre, in una manciata di secondi: un incidente stradale mentre tornava a casa dopo una cena con amici, nel cuore della notte in corso Genova. Inutile, purtroppo, la corsa disperata in ospedale, al Niguarda. I traumi riportati nel sinistro erano troppo gravi.
Dopo il decesso, il magistrato ha disposto l’autopsia e le esequie hanno potuto avere luogo solo giovedì scorso.
Il ricordo dell'amico
"Pier era una persona meravigliosa - ha spiegato un caro amico che abita a Monza e che con lui ha condiviso momenti di svago e di gioia - Aveva origini salernitane, ma è nato e cresciuto a Milano. Poi, tra i suoi vagabondaggi per il mondo, aveva scelto la Brianza. Era uno spirito libero, un po’ vagabondo, ma estremamente professionale".
Il suo lavoro lo aveva portato a lavorare all’estero, Londra in primis, poi era tornato a Milano e in Brianza, scegliendo infine di tornare a Monza dove risiede la madre.
"Sebbene lavorasse a Milano, gran parte delle sue amicizie erano qui a Monza - ha aggiunto - Era un uomo che apprezzava la vita, gentile ed entusiasta. Quante volte mi chiamava proponendomi viaggi, gite, soprattutto in moto, la sua grande passione che però, purtroppo, gli è stata fatale. Ha vissuto intensamente, sempre cercando di andare oltre la superficie delle cose".
Tanti i messaggi di cordoglio
La sua scomparsa ha lasciato un grandissimo vuoto tra chi lo ha conosciuto, tra chi ha incrociato la sua strada anche solo per un instante. Tanti i messaggi di cordoglio lasciati sulla sua pagina social.
Chi ricorda il suo sorriso, chi la sua grande voglia di «bruciare» la vita, di assaporarne ogni istante. Ex compagni di università (ha frequentato la Liuc di Castellanza) e di liceo, colleghi e amici che con lui hanno condiviso le passioni: lo sport e le uscite in compagnia, i concerti. Grandissimo il dolore che traspare dalle frasi postate sotto le fotografie.
"Sarà impossibile colmare il vuoto che lasci. Unico e grande come te", ha scritto un amico. E ancora: "Il tuo sorriso trasparente era la più grande forza e il tuo vocione, la sicurezza di chi proteggi. Urleremo tutti quanto sei stato una bella persona e sentiranno le grida fino al cielo dove da oggi vive una nuova stella, quella che guarderemo per sentirti più vicino".
Pierfrancesco Rossillo aveva deciso di donare gli organi. Nel momento in cui si era trasferito a Monza e aveva rinnovato il documento di identità aveva indicato ciò come sua ultima volontà.