Monza

In Tribunale mancano gli spazi: la presidente rinuncia al suo ufficio per destinarlo alle udienze

Arriva pure la doccia fredda dall’Europa: tagliati i fondi e stralciato il progetto dell’archivio.

In Tribunale mancano gli spazi: la presidente rinuncia al suo ufficio per destinarlo alle udienze
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Carenza di organico, nonostante le nuove immissioni legate ai fondi del Pnrr, e spazi inadeguati per quello che è il sesto tribunale d’Italia, tanto che la stessa presidente ha rinunciato al suo ufficio per destinarlo alle udienze. E l’emergenza si è ulteriormente aggravata alla luce del fatto che i finanziamenti previsti dal Recovery Plan si sono ridotti all’osso e che il tanto atteso archivio non verrà più realizzato nell’area 4 Novembre, ma delocalizzato in Emilia Romagna.
Non sono poche le sfide che la dottoressa Patrizia Gallucci, presidente facente funzione del Tribunale di Monza, nonché presidente della sezione penale e gip, affronta quotidianamente.
Subentrata a Laura Cosentini, la presidente Gallucci ricoprirà il ruolo apicale fino alla designazione del bando in corso in questi mesi. Tempistiche che non saranno certo brevi e che la vedranno impegnata su diversi fronti. «L’entusiasmo non manca - ha assicurato la presidente - La mole di lavoro è decisamente imponente e il timore è quello di non riuscire ad arrivare a tutto».

Nuovi arrivi, ma il personale scarseggia

In primis c’è la questione del personale, insufficiente a coprire il fabbisogno di un palazzo di giustizia oberato di pratiche e udienze, anche se recentemente una boccata d’ossigeno è arrivata. «E’ un periodo di grandi rivolgimenti e ci sono state immissioni di nuovo personale - ha spiegato - Di recente sono arrivati 18 cancellieri esperti e 5 nuovi magistrati alla sezione penale, anche se attualmente una di loro è in maternità e dunque sono momentaneamente 4». Come magistratura tuttavia l’organico è carente. «Come personale togato ci dovrebbero essere 16 magistrati più io che sono la presidente. In realtà ho solo 12 magistrati». Per quanto riguarda la sezione gip, i giudici sono 6 quando dovrebbero essere 8. «Anche tra i civilisti potrebbero presto esserci delle mancanze, visto che in 2 hanno fatto richiesta per la Cassazione e a breve dunque usciranno anche loro».
Nella sezione Lavoro ci sono invece in vista due pensionamenti. «Per svariati motivi stiamo andando incontro a diverse uscite. Al Csm ho inviato richiesta informale per coprire questi posti e spero che la prenderanno in considerazione. Il punto è che se non ci si stabilizza col personale ci continuerà a essere un turn over. Tengo molto al benessere dei lavoratori e certo con questa mole di lavoro non può essere raggiunto».
La grande novità è rappresentata dai nuovi arrivi legati ai fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, grazie ai quali il Tribunale potrà contare su 68 addetti che andranno a costituire l’Ufficio per il processo a supporto del lavoro dei magistrati. «Si tratta di nuove figure professionali a supporto del lavoro dei magistrati. Potranno studiare i fascicoli, verificare la regolarità delle notifiche e altro ancora, allo scopo di contribuire ad abbattere i tempi dei processi».

Spazi inadeguati per il sesto tribunale d’Italia

A scarseggiare non è solo il personale, ma anche gli spazi. Una problematica che si trascina da tempo, almeno da quando il tribunale di Desio è stato chiuso e tutte le attività trasferite a Monza. E che si è ulteriormente aggravata con l’emergenza Covid: poche aule e soprattutto troppo piccole alla luce delle norme del distanziamento imposte dalla pandemia. «In molte Aule non si possono tenere le udienze - ha precisato la presidente - Con le norme attualmente in vigore la stanza più grande del Tribunale può accogliere massimo 18 persone. Capita però che abbiamo processi con anche 20 imputati. Abbiamo in essere una convenzione con la Provincia che ci concede degli spazi, ma in quel caso non ci possono essere imputati con la misura cautelare del carcere. In questi ultimi casi dobbiamo ricorrere alle Aule di Milano». La stessa dottoressa Gallucci ha preferito non insediarsi nello studio riservato al Presidente del Tribunale (mantenendo quello da gip), proprio per metterlo a disposizione delle udienze.

Il taglio dei finanziamenti

Disagi ai quali va ad aggiungersi la doccia gelata attivata martedì nel pomeriggio in occasione di un incontro col Ministero durante il quale è stato comunicato che non verrà realizzato il polo archivistico nell’area 4 Novembre, accanto alla Questura e alla sede della Provincia. «Dei 49 milioni del Pnrr previsti inizialmente in realtà arriveranno solo 7 milioni e 500mila euro per il restauro dell’ala est del Tribunale. La caserma San Paolo verrà comunque sistemata per ospitare gli uffici dei giudici onorari, ma tutto ciò sarà a spese del Ministero della Giustizia che vi dovrà investire oltre 13 milioni di euro». L’archivio verrà delocalizzato. Tutti i fascicoli verranno infatti trasferiti in un maxi deposito che verrà costruito in Emilia Romagna. «Ci hanno assicurato che ci sarà un servizio di delivery effettuato da Poste Italiane e ci hanno garantito che i fascicoli richiesti arriveranno in sei giorni. Ma non lo nascondo, siamo preoccupati. Un conto sarebbe stato avere l’archivio a un chilometro di distanza. Un altro è averlo a 300».
Rimane da risolvere anche la questione del trasferimento degli uffici nel momento in cui partiranno i lavori per la ristrutturazione dell’ala est.
«E’ previsto che gli interventi prendano il via a maggio e gli uffici dovranno dunque essere spostati, ma non sappiamo dove. Stiamo valutando diverse soluzioni ma non è semplice trovarne una che metta d’accordo le nostre esigenze con quelle dei proprietari dei locali».

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