Tribunale

Carate Brianza, all'asta il Palazzone del Nove Piani

L'edificio da anni abbandonato in via Aspromonte in vendita il 13 gennaio prossimo per un milione e 300 mila euro.

Carate Brianza, all'asta il Palazzone del Nove Piani
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Va all'asta il Palazzone del Nove Piani a Carate Brianza.

In vendita per 1,3 milioni di euro l'edificio di Carate Brianza

Dopo l’infruttuoso tentativo andato deserto nel 2008, va di nuovo all’asta il prossimo 13 gennaio il palazzone di via Aspromonte - più conosciuto come «Nove Piani» - più volte finito al centro della cronaca locale per le sue vicende giudiziarie e per lo stato di degrado e abbandono. L’edificio era finito tra gli immobili coinvolti nel maxisequestro della Guardia di Finanza e della Procura di Monza nell’inchiesta sui soldi «riciclati» in case e terreni di cui era stato accusato il napoletano Salvatore Izzo, legato alla immobiliare «Cb Spa», fallita nell’ottobre 2016 e ultima proprietaria dello stabile caratese dichiarato poi inabitabile dall’Asl.

Il Giudice delegato del Tribunale ordinario di Monza, Alessandro Gnani ha accolto nei giorni scorsi l’istanza del curatore fallimentare Nadia Farina e quanto previsto nel programma di liquidazione disponendo così la delega delle operazioni di vendita in modalità telematica del compendio immobiliare del fallimento, secondo la perizia estimativa effettuata il 21 luglio scorso.
Il «Nove Piani» verrà messo all’asta per un prezzo base non inferiore a un milione e 300 mila euro (non è prevista un’offerta minima, ndr) e con un rilancio di 130 mila euro.

Trentasei appartamenti

Il grande palazzone di via Aspromonte, composto da 36 tipologie di appartamenti da quattro fino a sei vani e mezzo, con cantine interrate, sarà veduto in un unico lotto insieme al terreno privato di circa 11.246 metri quadrati circostante l’edificio, in forza di un accordo definito tra le due proprietà. L’immobile fatiscente, come noto, è stato inserito nel Piano regolatore vigente approvato nel 2018 sotto il mandato della Giunta Paoletti all’interno di un Piano attuativo di completamento (Pac 5) che, di fatto, ne prevede l’abbattimento e che è stato esteso appunto anche all’area circostante.
L’accordo, definito a suo tempo dal Comune e dalle due proprietà (quella del Nove Piani e quel terreno privato attorno), ha stabilito anche che la superficie lorda di pavimento edificabile nei due comparti dovrà essere autorizzata però solo attraverso un unico Piano attuativo, dopo l’abbattimento del palazzone di via Aspromonte.

Le previsioni del Pgt di Carate Brianza sul lotto

In cambio della demolizione dell’edificio l’Amministrazione comunale si renderebbe infatti disponibile a cedere, previo corrispettivo da stabilire con atto separato, l’area pubblica di viale Brianza.
In sostanza l’impegno alla demolizione del Nove Piani consentirebbe al futuro acquirente delle aree di programmare e realizzare un ampio progetto urbanistico-edilizio (fino a un massimo di 13.500 metri cubi) e quindi di «spalmare» la superficie edificabile (circa 4.885 metri quadrati lordi) sui due sub-comparti dopo l’acquisizione dei terreni comunali di viale Brianza (7.076 metri quadrati circa) per un corrispettivo di circa 200 mila euro.

Secondo quanto previsto dal Pgt vigente (salvo modifiche o varianti al momento non prevedibili) nell’area di via Aspromonte, che come precisato sarà ampliata anche al lotto di terreno circostante, potranno sorgere edifici residenziali (fino al 70 per cento con tre piani fuori terra e un’altezza non superiore a 10 metri e mezzo per non congestionare dal punto viabilistico un’area già in sofferenza) e attività commerciali.

Parte della volumetria «persa» verrà spalmata sull’area comunale in via Cristoforo Colombo dove l’operatore potrà realizzare appartamenti con una serie di prescrizioni: la cessione di parcheggi pubblici per un minino di 1000 metri quadrati in posizione tale da sfruttare l'ingresso sulla rotonda di viale Brianza (attualmente monca) e creare la possibilità di un nuovo collegamento carrabile con via Andrea Doria e la cessione di verde pubblico per garantire un collegamento con il giardino di via Fratelli Vivaldi.

In caso di mancata vendita entro 18 mesi, dopo quattro aste successive con ribasso del prezzo fino al 25%, con la facoltà del giudice di dimezzare il prezzo dal quarto tentativo in avanti, il curatore dovrà riformulare l’istanza di delega al Tribunale.

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