Tre ricoverati Covid su 5 hanno evitato la terapia intensiva grazie al casco
Lo studio effettuato all'ospedale di Vimercate è stato pubblicato su una rivista scientifica internazionale
Sui 150 pazienti Covid ricoverati all'ospedale di Vimercate, trattati con la ventilazione attraverso il caco (Cpap) in Terapia semi intensiva, il 62% hanno evitato conseguenze peggiori e sono stati dimessi.
Studio effettuato a Vimercate e pubblicato su una rivista internazionale
Questi i numeri di uno studio fresco di stampa realizzato presso l’Ospedale di Vimercate su 150 pazienti Covid, vittime della prima ondata della pandemia. La ricerca è stata pubblicata, infatti, in questi giorni sulla rivista scientifica internazionale Austin Journal of Infectious Diseases.
Pazienti ricoverati con grave insufficienza respiratoria
I 150 pazienti arruolati per lo studio, degenti a Vimercate al Tulipano Rosso, tra il marzo e il maggio dello scorso anno (in piena prima ondata), hanno sofferto tutti della forma più grave di insufficienza respiratoria (ARDS, Acute Respiratory Distress Syndrome) e sono stati interessati tutti da assistenza con cpap.
Il 62% dimessi dalla semi intensiva grazie al trattamento con il casco
I risultati a cui è pervenuta la ricerca sono significativi e confermano la qualità dell’assistenza prestata dagli operatori della Terapia Semi Intensiva. Il casco (cpap) si è rivelato efficace nel 62% dei casi e ha comportato la dimissione diretta.
Mortalità al 28%
Trentuno dei 150 pazienti sono stati trasferiti in Terapia Intensiva e di questi, 15 sono sopravvissuti. La mortalità totale nel gruppo dei 150 pazienti è stata del 28%.
Il primario di Pneumologia
“Ciò che mi preme sottolineare – spiega Paolo Scarpazza, primario della Pneumologia di Vimercate e prima firma della ricerca appena pubblicata – è che lo studio è stato interamente realizzato presso il nostro ospedale. In secondo luogo la ricerca conferma l’importanza della terapia semi intensiva seguita prevalentemente dai pneumologi ma con il contributo dei chirurghi toracici e dei riabilitatori. Di più: tutto il personale assistenziale, dagli infermieri agli oss ha partecipato all’impegno messo in campo nel corso della pandemia, manifestando un straordinario spirito di squadra. La ricerca rappresenta l’esito migliore di una esperienza consolidata da tempo, fondata sulla grande collaborazione fra tutti gli specialisti del polmone”