Autismo, un progetto di vera integrazione
I genitori del 19enne Alessandro, artista di FacciaVista, hanno studiato un percorso di inserimento lavorativo con Regione e Ministero.
Se tutto andrà in porto, per Alessandro, il 19enne affetto da autismo che a luglio ha concluso il suo percorso scolastico al liceo artistico di Giussano e promosso nonostante gli appelli della famiglia, si aprirà una nuova fase della sua vita.
Autismo, un progetto di vera integrazione
Un nuovo percorso che potrà iniziare grazie all’intraprendenza e alla voglia di combattere della mamma.
"Alessandro, che non era ancora pronto a entrare nel mondo del lavoro, è stato promosso nonostante avessimo chiesto alla sua scuola di non ammetterlo agli esami per permettergli di recuperare parte del tempo e delle relazioni perse a causa del Covid - ha spiegato la mamma Melissa La Scala, fondatrice dell’associazione per ragazzi autistici FacciaVista di Vedano - Ora, anche grazie all’aiuto del Ministero e della Regione Lombardia abbiamo steso un progetto che vuole proprio fare da trampolino di lancio per i nostri ragazzi per aiutarli a entrare nel mondo del lavoro".
Tante famiglie con lo stesso problema
«Alessandro e i suoi mestieri», questo è il nome del progetto pensato proprio per trovare una soluzione a una problematica che, in tutta Italia, coinvolge decine e decine di famiglie.
"In questo piano si punta moltissimo sulle abilità e sulle competenze che i ragazzi hanno appreso in ambito scolastico e vuole essere un passaggio per permettere loro di entrare nel mondo lavorativo sfruttando le proprie competenze e seguendo le proprie attitudini - continua mamma Melissa - Questo è nato tutto da quanto accaduto ad Alessandro, per lui non era previsto un progetto-ponte che facesse da tramite tra scuola e azienda. Così abbiamo pensato di trovare noi una soluzione".
Un progetto che, dopo essere stato appoggiato anche dall’assessore regionale alla Disabilità Alessandra Locatelli, ora è in attesa dell’esito del bando provinciale dedicato all’avviamento lavorativo per i ragazzi con disabilità. La prima realtà che, tra l’altro, ha risposto positivamente a questo sogno è stata la Scuola di Agraria che si trova all’interno del Parco di Monza.
"Autacademy"
"L’abbiamo chiamata “Autacademy” e vuole essere un incubatore di tutti i punti di forza dei nostri giovani per fare in modo che abbiano la possibilità di imparare un lavoro - continua - Saranno quattro gli ambiti professionali: agraria e verde, informatica, cucina e arti visive".
E proprio per questo la Scuola di Agraria - ma la speranza è che anche altre realtà vogliano aderire - ha immediatamente abbracciato questo importantissimo percorso di inclusione sociale.
"L’obiettivo è quello di dare un futuro dignitoso ai nostri figli, questo è il primo progetto di questo genere - conclude Melissa La Scala - Le aspettative sono davvero molto alte, ora non ci resta che aspettare l’esito del bando. Quindi, nel frattempo, incrociamo le dita".