Arcore, la Gilera sogna il suo museo nell'ex hangar Falck
Idea lanciata da Massimo Lucchini, presidete del "Registro Storico Gilera," nel 50esimo della morte di Giuseppe Gilera, fondatore della casa motociclistica arcorese
Un museo delle moto Gilera ad Arcore? Forse questa è la volta buona.
Il sogno, cullato da tutti i "gileristi", e non solo, da oltre un decennio (se ne parlò quando alla guida della città c’era Marco Rocchini), potrebbe presto diventare realtà.
Ad accogliere quella che si preannuncia una vera esposizione universale di bolidi del mito Gilera, unica nel suo genere, potrebbe essere l’hangar delle ex acciaierie Falck, una struttura di rara bellezza dal punto di vista dell’archeologia industriale e che si trova in via Battisti, oggi interessata dall’edificazione delle "Torri Devero".
L'appello di Massimo Lucchini Gilera al sindaco Bono
E non è un caso che la notizia sia uscita proprio nei giorni del 50esimo anniversario dalla morte del commendator Giuseppe Gilera. A lanciare l’assist, già raccolto dal sindaco Maurizio Bono, è stato nei giorni scorsi Massimo Lucchini Gilera, presidente del Registro storico della casa delle due ruote, che da anni si impegna a mantenere vivo il ricordo di quegli anni d’oro attraverso la presenza attiva di oltre 250 soci.
Loro sono la memoria storica di una storia imprenditoriale ricca di successi, che ha dato lavoro a molti arcoresi e non. Un imprenditore, Giuseppe Gilera, che ha saputo costruire un impero partendo dal nulla.
I tempi sono maturi
"La nostra speranza di poter dare vita ad un spazio culturale dove possano trovare posto le moto Gilera è sempre viva - ha sottolineato Lucchini - Chissà mai che non si arrivato il tempo per dare concretezza a questo sogno che prese le mosse quando alla guida del sodalizio c’era Luca Dalloca. Ovviamente da soli non abbiamo le forze per dare vita ad un progetto del genere, ci vorrebbe una grande mano da parte dell’Amministrazione comunale ARCORESE che dovrebbe, in primis, cercare di acquistare il marchio Gilera dalla Piaggio, attuale proprietaria del brand. E’ paradossale che all’estero ci siano più gileristi che in Italia. La nostra generazione sta invecchiando e il rischio è quello che la memoria storica del mito gilera si spenga nel tempo".
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