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Al San Gerardo nasce il Centro Studi sul tumore mammario Raffaella Trabattoni

Il centro è già operativo con due progetti di ricerca per cambiare la storia della malattia.

Al San Gerardo nasce il Centro Studi sul tumore mammario Raffaella Trabattoni
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Si apre all’ospedale San Gerardo di Monza la sede operativa del “Centro Studi sul tumore mammario Raffaella Trabattoni”,
istituito e formalmente afferente ad un Ente esterno senza fini di lucro, il Consorzio A&Q. Il centro è già operativo con due progetti di ricerca per cambiare la storia della malattia.

Tumore mammario, ogni anno in Brianza 2500 nuovi casi

Il tumore al seno è sicuramente una delle patologie su cui la ricerca, negli ultimi anni, ha fatto grandi progressi. La malattia in Italia viene diagnosticata a circa 53mila donne ogni anno, 2500 solo in Brianza. Tra loro c'era anche Raffalla Trabattoni che per sette lunghi anni ha combattuto la sua battaglia, seguita dall'ospedale San Gerardo.

Una donna bella dentro e fuori, carica, combattiva, la ricordano così i medici che la seguirono nel suo percorso.

Al San Gerardo nasce il Centro Studi sul tumore mammario Raffaella Trabattoni

“Ho seguito Raffaella nel suo percorso di malattia avanzata per 7 lunghi anni - ricorda la prof.ssa Marina Cazzaniga, oncologa, Direttore del Centro Ricerca Fase 1 della ASST di Monza e ricercatrice del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano- Bicocca  - insieme abbiamo cercato sempre l’equilibrio fra le cure e la sua qualità di vita, sostenute da suo marito. Oggi Raffaella non c’è più, ma grazie alla loro generosità abbiamo costituito a Monza il Centro Studi sul tumore mammario Raffaella Trabattoni: per proseguire le nostre ricerche sulla terapia metronomica, che anche Raffaella aveva utilizzato con successo, ma spaziando anche ad altri studi pre-clinici, in collaborazione con il laboratorio di medicina molecolare dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca”.

Due progetti di ricerca

Un percorso, dunque, fra ricerca e condivisone degli obiettivi di vita quello che oggi trova il suo compimento nell’inaugurazione di questo centro di studi, sede simbolica nel Centro di Ricerca Fase 1, vicino al cuore delle pazienti, ma aperto al mondo accademico e scientifico.
“Grazie al Centro Studi Raffaella Trabattoni, con Nicoletta Cordani e Maria Grazia Cerrito, colleghe dell’Università Milano-Bicocca, stiamo lavorando su due progetti molto importanti per noi e per le nostre pazienti - conclude la prof.ssa Cazzaniga -. Il primo riguarda lo studio dei meccanismi di resistenza agli inibitori CDK 4/6, che oggi sono la terapia standard per le
pazienti con tumori che esprimono i recettori ormonali, come la malattia di Raffaella; il secondo è uno studio di frontiera, in collaborazione con l’Istituto Besta e con il gruppo del prof. Augusto Pessina dell’Università degli Studi di Milano: è una ricerca che riguarda l’impiego delle cellule mesenchimali per veicolare il farmaco chemioterapico, con il duplice scopo di mirare il tumore come un bersaglio e rilasciare a questo livello il farmaco. Abbiamo sempre lavorato sulla medicina di precisione, massimo effetto sul tumore, pochi effetti sulla qualità della vita dei pazienti; la chemioterapia metronomica e le nuove ricerche sulle cellule
staminali potrebbero cambiare parte della storia di malattia di altre donne come lei. Raffaella ancora una volta non ha ceduto il passo alla sua malattia, oggi la combatte solo con armi diverse”.

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