L'addio a madre Enrica Pelucchi, un pezzo di storia che se ne va
La religiosa, originaria di Seregno, è stata per decenni una colonna portante dell'istituto Paolo di Rosa.

L'addio a madre Enrica Pelucchi, un altro pezzo di storia di Desio che se ne va.
La religiosa aveva da poco compiuto 100 anni. Originaria di Seregno, a seconda guerra mondiale ormai conclusa, era stata "adottata" da Desio, entrando al Collegio Paola Di Rosa e diventandone negli anni una figura di riferimento.
L'addio a madre Enrica Pelucchi, altro lutto per Desio
Dopo l'ex sindaco Pietruccio Rampi, dopo il Commendatore Giovanni Castiglioni, un altro lutto, un'altra grave perdita per la città.
L'inizio della settimana ha infatti portato la notizia della morte di madre Enrica Pelucchi, per decenni una vera e propria colonna dell'istituto Paolo Di Rosa.
Chi era
All'anagrafe Carla Pelucchi prese il nome di Madre Enrica in seguito al completamento del percorso del voto religioso nella famiglia delle Ancelle della Carità. Aveva compiuto 100 anni il 9 novembre.
Proprio in quei giorni, pur arrivando lucida al centenario, aveva iniziato a sentire il peso degli anni a causa di difficoltà motorie che avevano avuto anche un contraccolpo psicologico e sul morale della religiosa.
Anche per questo, i festeggiamenti organizzati dalla scuola verso la sua storica responsabile, alla fine erano passati un po' in sordina rispetto a quelle che erano inizialmente le idee delle altre religiose.
Entrata come "supplente" al Paolo Di Rosa, madre Enrica ne era diventata negli anni una figura di riferimento per tante ragazze desiane e del territorio (in passato la scuola era solo femminile) e anche per tante famiglie.
Il Collegio era diventato di fatto la sua "casa", la religiosa infatti ha sempre vissuto all'interno della struttura.
"Era una persona attenta, sensibile e lungimirante - il ricordo di chi l'ha conosciuta - Come docente e figura di riferimento ha lasciato il segno. Tante ragazze sono diventate donne grazie ai suoi insegnamenti, fatti di valori, di rigore, severità, ma anche tanta, tanta umanità e sensibilità".