"Non siamo cittadini di serie B, la Regione si vergogni". Esposito tuona contro il Pirellone e la "legge mancia"
Il sindaco furioso dopo la distribuzione di fondi ai Comuni operata senza bandi, ma attraverso semplici ordini del giorno.

«Il comportamento della Regione è ingiustificabile: la “legge mancia” non può continuare a dettare l’erogazione di contributi in maniera così discriminatoria».
"Non siamo cittadini di serie B, la Regione si vergogni". Esposito tuona contro il Pirellone
E’ furente Andrea Esposito, il sindaco di Bernareggio che proprio in questi giorni ha deciso di prendere carta e penna e inviare una lettera scritta di proprio pugno al presidente Attilio Fontana. Una vera e propria denuncia contro il sistema che, nelle ultime settimane, ha condizionato la distribuzione di finanziamenti economici sul territorio lombardo. Non è infatti un mistero che molti Comuni (tra cui diversi del Vimercatese) abbiano beneficiato di importanti fondi a sostegno di alcune opere sul territorio. Ma nessuno è a conoscenza di come questi enti siano stati scelti per ottenere i soldi, se non che le singole cause siano state sostenute da determinati consiglieri regionali. Già, perché sono stati proprio loro, rappresentanti provenienti da differenti schieramenti politici, a chiedere l’erogazione dei contributi a determinati Comuni semplicemente sulla base di «ordini del giorno» presentati all’attenzione del Consiglio regionale.
"E’ la cosiddetta “legge mancia” - tuona Esposito - Ma è giusto che la distribuzione di finanziamenti da un ente regionale avvenga in questo modo? Se noi sindaci operassimo nella stessa maniera finiremmo per essere indagati con l’accusa di abuso d’ufficio. Perché non può esistere da nessuna parte che una così diffusa erogazione di contributi economici avvenga senza l’espletamento di un bando, la stipula di una graduatoria e via discorrendo. Assistiamo oggi a una totale assenza di trasparenza perché nessuno ha idea di come siano stati selezionati i Comuni “vincitori”: tutto ciò è allucinante perché si dà l’idea che le cose possano funzionare solamente attraverso amicizie e conoscenze, ma è profondamente sbagliato se vogliamo che la politica goda della fiducia dei nostri cittadini".
Per il sindaco una battaglia per ristabilire il principio della trasparenza
Per il sindaco non è un problema di destra o sinistra, ma la sua è proprio una battaglia per ristabilire il principio della trasparenza nella gestione della cosa pubblica.
"Bernareggio non ha ottenuto alcun contributo, ma non è questo il punto: non ne faccio un caso personale e non voglio che la mia sia una protesta “politica” nel senso più stretto e partitico del termine - prosegue il primo cittadino - La mia vuole essere una denuncia contro un sistema che non può andare avanti così, perché non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. E’ assurdo che si possa avere accesso a fondi pubblici semplicemente attraverso “ordini del giorno” in maniera tanto discriminatoria. Chi decide che un’opera è più meritoria di un’altra? O che una comunità ha più diritto di un’altra a ottenere dei finanziamenti? Personalmente mi sento preso in giro. Ed è la seconda volta che accade nel giro di un anno e mezzo. Prima il famoso “Piano Marshall”, poi questa incredibile situazione: ma ora basta, per me è arrivato il momento di alzare la voce e ho chiesto aglialtri sindaci di fare lo stesso".
Da qui la decisione di Esposito di scrivere direttamente al presidente della Regione Fontana e all’intero Consiglio, affinché si prenda piena coscienza di quanto accaduto nelle scorse settimane e venga ripristinato il velo della trasparenza in una materia tanto delicata quanto di pubblica importanza.
"Sono convinto che da parte degli organi regionali sia stato condotto un metodo di lavoro ingiustificabile - si sfoga ancora il primo cittadino - Dov’è la tanto sbandierata meritocrazia in tutto questo? I Comuni che hanno ottenuto i fondi hanno colto l’occasione in maniera molto furba, ma il sistema è profondamente sbagliato a monte, perché alla cittadinanza passa il messaggio che un ente pubblico può ottenere risorse solo attraverso le conoscenze: e più uno ha amici ai piani alti, più ne beneficia. Ma io chiedo: è giusto tutto questo? No. Noi Comuni sputiamo sangue quando c’è da partecipare ai bandi per via delle tempistiche sempre molto stringenti e poi accadono queste cose che francamente mi lasciano tanta amarezza e tanta rabbia. Mi sento ingannato non solo come sindaco, ma anche come cittadino. Non so se questo mio sfogo avrà degli effetti o cambierà le cose, ma stare zitto significa accettare le cose così come sono e io questo non sono disposto a farlo. Non voglio essere complice della situazione, voglio smuovere le coscienze".
Per il sindaco una questione valoriale
E, come detto, per il sindaco di Bernareggio non è una questione prettamente economica, ma piuttosto valoriale.
"Proprio così, perché in questa maniera vengono calpestati tutti quei valori legati alla fiducia e alla trasparenza con cui tutti i giorni i politici si riempiono la bocca nei comizi o nelle stesse sedute del Consiglio regionale - sbotta ancora Esposito - Sono stanco di vedere queste dinamiche. Io non chiedo soldi per il mio paese, chiedo però che a tutti i Comuni vengano date le stesse opportunità per accedere ai fondi pubblici, come del resto è corretto che sia. Mi ripeto, se facessimo noi una cosa del genere ad esempio con le associazioni dei nostri territori finiremmo in guai molto seri. E’ la Legge che lo stabilisce e non possono esserci enti che lavorino al di sopra di essa. E questo lo rimarcherò nella lettera che invierò a Fontana e che chiederò anche ad altri sindaci di sostenere affinché la nostra levata di scudi sortisca gli effetti desiderati".