Sentenza Serravalle, il sindaco: «Io sto con Gigi»
Longhin: «E’ l’ennesima beffa di un sistema che vede negli amministratori locali i soggetti da perseguitare in ogni occasione»
«Io sto con Gigi». E’ un attestato di vicinanza e stima, e insieme una riflessione sul ruolo dell’amministratore pubblico, quello che il sindaco Maurilio Longhin ha deciso di esprimere pubblicamente, con una lettera aperta, al consigliere regionale (e comunale) Gigi Ponti, primo cittadino di Cesano Maderno per quattro volte, raggiunto qualche giorno prima di Natale dalla condanna definitiva per danno erariale per l’annosa vicenda dell’acquisto delle azioni della Milano-Serravalle da parte della Provincia di Milano, quando ne era assessore.
«Una grande ingiustizia»
Per Longhin l’ordinanza con cui la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato nel 2020 dal dem, è «una grande ingiustizia». Longhin non nasconde l’amarezza: «Quando ho ricevuto il messaggio da Gigi, nel quale trasparivano la profonda amarezza e lo sconforto per l’ingiustizia sancita con la sentenza finale, non sono stato capace di scrivergli: l’ho chiamato - confida il primo cittadino - L’emozione ed il sentimento che trasmette la voce riflettono il vero stato d’animo e ciò che hai dentro, anche con quelle pause che fanno capire che stai cercando dentro di te qualche cosa da dire per dare conforto e che non dici perché sai che rischieresti di essere banale. La vicinanza e la solidarietà si esprimono anche così».
Non più di tre settimane prima della pubblicazione dell’ordinanza Longhin aveva chiesto a Ponti notizie rispetto all’iter della vicenda. «Era fiducioso che si risolvesse tutto come il giudizio di primo grado, l’assoluzione, ma era ovviamente preoccupato» spiega il sindaco. Invece la Cassazione ha di fatto confermato la condanna.
La storia «dimenticata»
Longhin non nasconde l’amarezza: «La storia, quella vera di Gigi, appare dimenticata, come se quattro mandati da sindaco di Cesano Maderno, unico in centocinquant’anni di storia della Cesano che conosciamo e durante i quali la città è cresciuta come non mai, non siano contati nulla. In qualità di assessore provinciale proprio nella Giunta Penati, ora tutta condannata, è stato il principale attore della nascita della Provincia di Monza e della Brianza e ne ha fatto parte prima come consigliere provinciale e poi come presidente; ora, da consigliere regionale, sta esprimendo la sua grande competenza e professionalità nelle commissioni permanenti delle quali fa parte (IV-V-VII) ed è segretario della commissione speciale Autonomia e riordino autonomie locali». Per Longhin, ad avere contraddistinto la storia amministrativa di Ponti è stato «l’impegno nella cultura, che ha sempre considerato forse la più importante leva di nuovo sviluppo economico del territorio. Non per nulla a Cesano abbiamo l’Università Vita-Salute San Raffaele, non per nulla Cesano è una delle più belle realtà dei nostri territori, ricca di proposte culturali. E tutto questo, e senza dubbio altro ho dimenticato, con uno stile ed un comportamento che mai nessuno potrà dire gli abbia portato alcun vantaggio personale».
Attacchi da «piccoli uomini»
«La sua onestà ed integrità sono al di sopra di ogni sospetto ed io di una cosa sono certo, una cosa so: conosco Gigi - rimarca il sindaco - Invece succede che piccoli uomini “che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno” (cit.), oggi puntano il dito dispregiando la persona e la sua storia con espressioni deprecabili, cariche di acredine, se non di odio ed oso dire di viltà e invidia, godendo di una condanna immeritata per una sentenza ingiusta, arrivata dopo sedici anni. Una condanna non penale, non civile ma amministrativa, figlia del fatto di essere stato componente della Giunta provinciale. Ed allora non posso non paragonare questi 44milioni di euro, che nessuno della giunta Penati e tantomeno Gigi si è messo in tasca, con il riecheggio di altri 49 milioni di euro (il riferimento è all’inchiesta della Procura di Genova sulla Lega, nda) spariti nel nulla che invece sì, a qualcuno sono giovati, che nessuno ha mai ritrovato, ma per i quali nessuno ha mai personalmente pagato e pagherà, anzi. Ed il tutto risolto con una soluzione che ancora grida vendetta».
L’ennesima beffa del sistema
Longhin si dice «amareggiato e sgomento per una condanna sinceramente difficile da comprendere». Un’amarezza «per questa come per altre sentenze che vedono sempre gli amministratori nell’occhio del mirino, con avvisi di garanzia, ma a garanzia di chi?, che rischiano di giungere ad ogni pie’ sospinto, ad ogni atto amministrativo che viene approvato. Sono l’ennesima beffa di un sistema che vede negli amministratori locali i soggetti da perseguitare in ogni occasione. Ma di una cosa sono certo: Gigi, che è una persona competente, onesta, che ha dedicato la propria vita al servizio dei cittadini, della città, del territorio, non merita tutto questo. E fanno riflettere le sue parole: “Come si può svolgere il ruolo di amministratore in condizioni di questo genere?” Io sto con Gigi».
Con Bosio per Cesano interroga
La condanna del consigliere comunale e regionale Gigi Ponti, in via definitiva in Cassazione, per la vicenda del contestato acquisto, nel 2015, delle azioni della Milano-Serravalle, quando l’esponente del Partito democratico faceva parte della Giunta della Provincia di Milano guidata da Filippo Penati, è arrivata anche sul tavolo dell’ultimo Consiglio comunale.
Il capogruppo della civica Con Bosio per Cesano, Luca Bosio, in apertura della seduta ha evidenziato l'omessa comunicazione in merito alla vicenda da parte del presidente del Consiglio, Francesco Romeo, e del sindaco, Maurilio Longhin (Ponti era assente alla seduta). Una grave mancanza per l'avvocato all'opposizione: «Questa sera mi aspettavo una comunicazione sulla recente ordinanza della suprema Corte di Cassazione che, rigettando il ricorso del consigliere Gigi Ponti, ha confermato in via definitiva la condanna sua e di altre sette persone al risarcimento di un danno erariale che a conti fatti supera i 6milioni di euro da dividere in parti uguali. Chiedo al segretario se è in grado di dire al Consiglio se possano esserci conseguenze sulla posizione del consigliere Ponti sia dal punto di vista della normativa sia di Avviso pubblico, il codice etico al quale il Comune aderisce da tempo».
Il segretario, Giampaolo Zarcone, ha spiegato di non aver ancora avuto modo di leggere l'ordinanza. «Lo farò, sentirò il consigliere Ponti e mi confronterò col presidente del Consiglio comunale» la sua risposta.