I numeri

Sono oltre 150 i ricoverati per Covid al San Gerardo

Erano 112 alla data del 3 gennaio.

Sono oltre 150 i ricoverati per Covid al San Gerardo
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Diffuso il bollettino aggiornato relativo ai pazienti ricoverati al San Gerardo per Covid. Alla data del 9 gennaio sono 157 i soggetti ricoverati nei diversi reparti della struttura.

Sono oltre 150 i ricoverati per Covid al San Gerardo

Nel dettaglio del 157 pazienti ricoverati 122 si trovano nel reparto di Malattie infettive, 11 in Pneumologia e 13 i Terapia Intensiva. E ancora altri otto si trovano in Utir e tre in reparti diversi.

Asst Monza inoltre ha fatto sapere che dal 3 al 9 gennaio hanno avuto accesso al Pronto Soccorso 1485 pazienti di cui 313 con sintomatologia Covid e 78 ricoverati. Nella stessa settimana i pazienti deceduti a causa del Coronavirus sono stati nove.

Passiamo ora al confronto con la settimana precedente: alla data del 3 gennaio erano 112 i pazienti ricoverati nella struttura monzese di cui 70 in Malattie Infettive, 12 in Pneumologia, 11 in Terapia intensiva, 8 in UTIR
e 11 in  altri reparti.
In lieve calo gli accessi al Pronto soccorso che dal 3 al 9 gennaio erano arrivati a quota 1630 pazienti.

"La protezione dei vaccini funziona"

“Il numero dei pazienti ricoverati è salito sensibilmente rispetto alla settimana precedente e questo dato
riflette l’andamento epidemico che sta interessando Regione Lombardia, dove sta crescendo il numero dei malati ricoverati nei reparti ordinari ma sale un po’ meno impetuosamente il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, segno che la protezione garantita dai vaccini, sul rischio di evoluzione verso la malattia grave, funziona - ha osservato il Prof. Paolo Bonfanti, Direttore unità operativa di Malattie Infettive. È sempre maggiore anche il numero delle persone positive al test, ricoverate per patologie diverse dal Covid, senza segni di polmonite attiva. Questo è l’aspetto totalmente nuovo di questa IV ondata caratterizzata da variante Omicron, molta contagiosa e quindi molta diffusa nella popolazione anche in modo asintomatico. Gli ospedali si devono quindi attrezzare a gestire l’epidemia in modo diverso”.

(foto archivio)

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