Pizzaiolo a processo per violenza sessuale
La vittima è la sua ex cassiera di 20 anni che ha deciso di denunciare quanto accaduto
Da un lato c’è lei, giovane cassiera monzese che, decisa a non far passare sotto silenzio quanto subito, ha deciso di denunciare la violenza sessuale. Dall’altro lato c’è lui, il suo capo, un pizzaiolo monzese che si dice innocente e che, dopo aver appreso del rinvio a giudizio, si prepara ora ad affrontare il processo a suo carico.
E’ stata fissata per il 22 settembre in Tribunale a Monza, la prima udienza a carico del 46enne titolare di un locale in città accusato dalla sua ormai ex dipendente di 20 anni di averla palpeggiata.
La presunta violenza in pizzeria
Una vicenda che risale a inizio marzo del 2021, appena pochi giorni dopo che la vittima - anch’essa residente a Monza - aveva iniziato a lavorare per la pizzeria gestita dall’imputato.
Secondo quanto poi messo nero su bianco con una denuncia da lei sporta ai Carabinieri una decina di giorni dopo i presunti fatti, l’uomo, nel mezzo di una discussione nata per motivi lavorativi, lui l’avrebbe colpita al gluteo destro con uno schiaffo.
La violenza si sarebbe consumata proprio all’interno della pizzeria, alla presenza di un altro dipendente che sarà chiamato a testimoniare durante il dibattimento.
Un atto che ha profondamente ferito la 20enne che ha dunque deciso di denunciare e di affidarsi a un avvocato.
L’imputato, da parte sua, si proclama innocente e, in accordo col legale monzese che lo difende, ha deciso di chiedere il giudizio immediato, «saltando» l’udienza preliminare per passare direttamente al dibattimento.
Il processo
Il 22 settembre, in Tribunale a Monza, davanti alla giuria a composizione collegiale presieduta dalla dottoressa Sonia Mancini, verranno sentiti i testimoni.
Sette quelli chiamati dalla difesa, uno quello chiamato dal pm Carlo Cinque.
Contestualmente è stato stabilito come la giovane, nel momento in cui sarà chiamata a testimoniare, potrà farlo coperta da un paravento, così come si usa fare nei casi di processi per violenze e molestie sessuali. Qualora, al termine del processo, venisse condannato, l’uomo rischia la reclusione da 6 a 12 anni, che diminuisce in misura non eccedente i due terzi nei casi di minore gravità.