Due rapaci e un airone cenerino debilitati e soccorsi dai volontari Enpa
Tutti gli esemplari sono stati idratati e nutriti. Ora stanno meglio.
In pochi giorni il Parco Canile di Monza ha accolto ben tre importanti uccelli selvatici, giunti in condizioni di grave debilitazione.
Due rapaci e un airone cinerino debilitati e soccorsi dai volontari Enpa
Sabato 5 febbraio veniva segnalata a ENPA Monza la presenza a Lissone di un falco ferito. Testimoni dichiaravano di aver visto l’animale schiantarsi contro la parete a specchio di un grande palazzo, probabilmente mentre inseguiva una preda.
Immediatamente accorsi sul posto, i due volontari ENPA hanno ricevuto dalle mani del segnalante un falco che si è rivelato essere un esemplare di sparviero euroasiatico (Accipiter nisus). Il rapace, messo in sicurezza e al caldo in una scatola di cartone forata, già poche ore dopo dimostrava incoraggianti segnali di ripresa.
Nello stesso frangente di tempo, presso il rifugio di via San Damiano dei privati cittadini portavano un altro esemplare di falco raccolto a terra presso il supermercato Esselunga nel comune di Vimercate (MB). In questo caso si trattava invece di un esemplare di gheppio comune (Falco tinnunculus), un falco di piccole dimensioni molto diffuso nelle nostre zone, anch’esso con i postumi di un brutto schianto.
Entrambi gli animali, dopo essere stati visitati, sono stati idratati e nutriti, in attesa di essere consegnati all’indomani nelle mani dei veterinari del Centro Recupero Animali Selvatici di Vanzago (MI), gestito dal WWF.
Dopo i rapaci un trampoliere
Tutt’altro animale selvatico quello arrivato nella tarda giornata di venerdì 11 febbraio, ma identiche le gravi condizioni di salute. Un grande airone cenerino (Ardea cinerea), soccorso da un giardiniere presso la tenuta di campagna “La Lodovica” di Oreno di Vimercate (vedi post Instagram), era letteralmente rattrappito su sé stesso e presentava i segni di un dimagrimento preoccupante.
Immediatamente reidratato con flebo, l’animale ha dato immediati segni di ripresa, rialzandosi in piedi. Anch’esso, vista l’ora, è stato messo in condizione di passare la notte e il mattino seguente è stato portato da ENPA al CRAS di Vanzago per il proseguimento delle cure.