La Caritas si ferma in preghiera e si prepara all'accoglienza dei profughi in arrivo dall'Ucraina
Grande sforzo della rete internazionale e delle Caritas locali nel paese dove si combatte e in quelli confinanti.
Caritas Ambrosiana, accogliendo l’invito di Papa Francesco, rilanciato dalla Conferenza Episcopale Italiana, si unirà domani, mercoledì 2 marzo, alla Giornata di preghiera e digiuno per invocare la pace in Ucraina.
La Caritas si ferma in preghiera
Alle 13, operatori e volontari si incontreranno per una celebrazione nella chiesa di San Bernardino alle Ossa, in piazza Santo Stefano a Milano. Il momento di preghiera non è certo l'unica azione promossa a sostegno del popolo ucraino. Il conflitto in corso Ucraina, con le sue pesanti conseguenze umanitarie, vede infatti mobilitata l’intera rete internazionale Caritas. Nel paese coinvolto dai combattimenti, Caritas Ucraina (espressione della Chiesa greco-cattolica di rito bizantino) e Caritas Spes (espressione della Chiesa cattolica latina) stanno cercando di soccorrere la popolazione facendo leva sulla capillare rete di centri di servizio cui avevano dato vita nel tempo; nei paesi di confine, le rispettive Caritas nazionali e le loro articolazioni diocesane e territoriali stanno accogliendo e aiutando le migliaia di persone, in prevalenza donne e bambini, usciti dai confini dell’Ucraina. La confederazione Caritas Internationalis coordina gli aiuti provenienti da tutto il mondo; anche Caritas Italiana e Caritas Ambrosiana stanno facendo la loro parte, raccogliendo fondi a sostegno delle azioni condotte dalle organizzazioni sorelle.
In Ucraina attivi 19 centri per gli aiuti alla popolazione
In Ucraina, in particolare, le attività sono in atto in 19 centri, sparsi nell’intero paese e nei quali vengono erogati beni d’urgenza, pasti, docce, indumenti, forniture igieniche, ma anche supporto psico-sociale e servizi di trasporto per raggiungere amici e parenti. Inoltre, grande cura viene prestata ai minori ospitati in 22 case-famiglia o raggiunti negli orfanotrofi pubblici; la rete Caritas ha allestito anche 5 Child Friendly Spaces, strutture aggiuntive, nell’ovest del paese, per accogliere, accudire ed educare minori in fuga a causa della guerra.
Sostegno anche nei paesi confinanti
Attività analogamente intensa si sviluppa nei paesi confinanti. Le Caritas di Polonia, Moldova e Romania sono in prima fila nell’organizzazione dell’accoglienza dei rifugiati. I flussi sono composti soprattutto da donne, bambini e anziani; al fine di ospitare i profughi, nella Repubblica di Moldova la Caritas ha aperto 3 centri per 500 posti letto, in Polonia le Caritas diocesane hanno messo a disposizione 2.500 posti letto e attivato volontari per sostenere le famiglie accolte nei centri predisposti dalle autorità pubbliche. Vicinanza e solidarietà sono espresse anche a quanti sono dovuti scappare in Russia, nella regione di Rostov, che negli anni avevano ricevuto il sostegno della Caritas diocesana locale e di Caritas Italiana.
Già attiva una raccolta fondi
Le Caritas chiedono un aiuto finanziario per far fronte a tale spiegamento di energie e interventi. A questo scopo Caritas Ambrosiana conferma la raccolta fondi avviata sin da giovedì 24 febbraio. Alle Caritas parrocchiali e alle proprie realtà territoriali ha sconsigliato fortemente di effettuare raccolte di generi alimentari, medicinali, indumenti e altri materiali, poiché al momento non è possibile assicurarne il trasporto e garantire un’effettiva distribuzione ai reali destinatari; inoltre, i costi di trasporto e le procedure doganali rischiano di rendere altamente inefficace questo tipo di sostegno. Analoghe considerazioni, di sicurezza e logistiche, sconsigliano in questa fase l’invio di volontari.
In Italia ci si prepara all'accoglienza dei profughi
Sul versante dell’accoglienza dei profughi pervenuti o che perverranno in Italia (sinora pochissimi casi, attraverso canali non istituzionali, presso parenti già presenti nel nostro paese), Caritas Ambrosiana sta raccogliendo dal territorio disponibilità per dare vita – qualora se ne palesi la necessità, d’intesa con le autorità pubbliche – a una rete di accoglienze diffuse in appartamenti, spazi parrocchiali, locali appartenenti a istituti religiosi o a privati cittadini. Segnalazioni di spazi per l’accoglienza possono essere effettuate all’Area Stranieri di Caritas Ambrosiana (stranieri@caritasambrosiana.it). Alle Caritas parrocchiali e ai rispettivi Centri d’ascolto viene inoltre chiesto di monitorare la presenza, nei territori, di profughi accolti presso le abitazioni di parenti e conoscenti già da tempo in Italia, per rilevarne eventuali bisogni.
Per maggiori informazioni
Infine, per avere informazioni circa gli aspetti legali dell’accoglienza (permessi, ricongiungimenti familiari, minori non accompagnati) è possibile contattare il Servizio Accoglienza Immigrati (sai@caritasambrosiana.it / tel. 02.67380261) o l’Area Stranieri di Caritas Ambrosiana (stranieri@caritasambrosiana.it / tel. 02.7603711)
Info sull’evolversi degli aiuti: www.caritasambrosiana.it /tel. 02.40703424 (lunedì-sabato, ore 10-20).
Per sostenere la raccolta fondi di Caritas Ambrosiana
con carta di credito online www.caritasambrosiana.it
in posta C.C.P. n. 000013576228 intestato Caritas Ambrosiana Onlus - Via S. Bernardino 4 - 20122 Milano
con bonifico C/C presso il Banco BPM Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN:IT82Q0503401647000000064700
Causale: Conflitto in Ucraina
Le offerte sono detraibili fiscalmente