8 marzo

Uniti per difendere le donne dalla violenza

L’iniziativa del Cadom e l’impegno della Questura di Monza

Uniti per difendere le donne dalla violenza
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Uniti per difendere le donne dalla violenza. L’iniziativa del Cadom per l’8 marzo e l’impegno della Questura di Monza.

L'impegno della Questura contro la violenza

Uno schiaffo di fronte a un banale errore, 200 chiamate al giorno, messaggi minatori, appostamenti sotto casa. La violenza contro donne è anche questa. Per tale motivo ormai da qualche anno la Questura di Monza ha, grazie alla divisione anticrimine, implementato l’attività a sostegno delle vittime.

Nel 2021 gli ammonimenti per atti persecutori sono stati 25 (rispetto ai 6 del 2020), mentre quelli per violenza domestica sono passati da 4 a 11, a dimostrazione di quanto l’attività della Questura di Monza si stia rafforzando. Molto spesso, spiega Stefania Gonnella, commissario capo della divisione anticrimine, "il problema di vittime e carnefici è di retaggio culturale. Molte donne sono cresciute in un contesto di violenza e sono convinte che gli schiaffi e le percosse siano la normalità. Altre invece tendono a minimizzare tali comportamenti, faticano a riconoscere i segnali di violenza, hanno paura di non essere comprese o di perdere tutto. Per questo ci siamo noi. Ed è importante che tutte le donne lo sappiano".

L'iniziativa del Cadom

Intanto in occasione della Giornata Internazionale della Donna, quattro associazioni di donne a servizio delle donne, hanno unito le proprie forze e sono scese in piazza per raccontare insieme il percorso verso la parità di genere.

Così il Cadom, in collaborazione con QDonna, ArcoDonna e Associazione Mosaico interculturale, sabato, ai piedi dell’Arengario, ha organizzato l’evento Uno sguardo al futuro! Una voce per contare!. Un’intera giornata ricca di momenti di condivisione e confronto per informare e formare rispetto ai temi della violenza di genere in ogni sua forma.

"Una violenza radicata nella cultura patriarcale"

"Il 70 per cento delle donne che ci contattano sono prevalentemente italiane. Il restante 30 per cento è composto da donne extracomunitarie che subiscono violenza da un marito italiano. Ciò ci fa capire che questo è un fenomeno endemico in Italia. Inoltre, il 30% delle donne che ci contattano non lavorano, sintomo di una violenza economica radicata nella cultura patriarcale- ha spiegato Marilena Arena, presidentessa di Cadom - Il problema è che non sempre la donna è consapevole di vivere situazioni ingiuste. Il nostro obiettivo infatti è proprio di lavorare sulla loro autodeterminazione, sul fatto di riconoscere il proprio ruolo, realizzando se stesse e riprendendo in mano la propria vita".

 

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