Il racconto

Fuga da Mosca, le peripezie di una studentessa di Meda

Impegnata con l’Erasmus, è rientrata in Brianza dopo le difficoltà a usare bancomat e carte di credito.

Fuga da Mosca, le peripezie di una studentessa di Meda
Pubblicato:

L’altra faccia di chi scappa dalla guerra. Non solo le storie drammatiche, raccontate anche in Italia, di chi fugge dall’Ucraina, ma anche l’odissea avventurosa e non senza preoccupazioni di chi in queste ore sta lasciando la Russia e Mosca.

Fuga da Mosca, le peripezie di una studentessa di Meda

Come è accaduto alla fine della scorsa settimana ad Alice Ripamonti, 22enne di Meda impegnata a Mosca nel percorso universitario Erasmus legato allo studio della Lingua e Cultura russa.

Per Alice, la fuga dalla Russia si è tradotta in un viaggio improvvisato e avventuroso durato di fatto un giorno e mezzo e segnato da questi voli tra l’Europa e il mondo: Mosca-Dubai, Dubai-Napoli, Napoli-Bergamo e infine il rientro in Brianza. Alice, studentessa di Mediazioni Linguistiche alla Statale di Milano, era ormai da qualche tempo a Mosca.

In queste settimane che hanno portato all’esplosione del conflitto e all’invasione dell’Ucraina, Alice insieme ad altre quattro studentesse con cui più ha legato in questi mesi (le stesse con cui poi è tornata a casa) si erano interessate a come si stava evolvendo la situazione, ricevendo rassicurazioni che chi si trovava nella capitale, specie nelle zone centrali, non corresse alcun pericolo.

«E in effetti per molti giorni è stato così, a Mosca la vita scorre in modo assolutamente normale e tranquillo - spiega la giovane - Tutte le attività hanno il loro corso, anche quelle sportive e di intrattenimento».
Verso fine mese però qualcosa ha fatto pensare alle cinque studentesse che forse era il caso di prendere decisioni importanti: «A un certo punto internet e i social hanno iniziato a funzionare molto lentamente, ma soprattutto abbiamo iniziato a far fatica a prelevare dai bancomat e a pagare con le carte». Da quella serie di imprevisti la decisione di interpellare domenica 27 febbraio l’ambasciata italiana a Mosca e la Farnesina.

Senza però risposte. Solo dall’Unità di crisi le cinque studentesse hanno avuto un minimo di supporto: «Abbiamo spiegato la nostra intenzione di tornare in Italia e abbiamo preso in considerazione due alternative: o passando da San Pietroburgo e l’Estonia o da Dubai. Ma la prima soluzione, dentro i confini russi, ci è stata vivamente sconsigliata. Abbiamo allora optato per il secondo itinerario di viaggio, anche se decisamente più lungo. Nelle zone di confine e in Estonia ci sono stati prospettati imprevisti. Anche i docenti di Mosca hanno detto che stavamo facendo la cosa giusta e sono stati molti comprensivi: proseguiremo infatti già da questa settimana il percorso Erasmus con lezioni on line».
Il ritorno a casa è stato salutato con gioia e sollievo da parte dai genitori di Alice.

«La situazione a Mosca pare tranquilla, ma è decisamente meglio così - osserva il papà Roberto Ripamonti, segretario di Confcommercio a Seveso - Siamo rimasti solo un po’ perplessi, direi arrabbiati, del mancato supporto della Farnesina, ma tutto è bene ciò che finisce bene. Le ragazze se la sono cavata benissimo».

(in foto Alice Ripamonti, la prima da sinistra, al momento di prendere l’aereo per il rientro in Italia)

Seguici sui nostri canali
Necrologie