A processo per il sequestro e lo stupro della compagna. Lei ritratta: "Ero consenziente"
Il 47enne di Brugherio, in carcere da un anno, è stato "assolto" dalla presunta vittima. "Facevamo giochi erotici estremi, ma sono sempre stata consenziente
Era a processo con la terribile accusa di aver sequestrato e stuprato la sua compagna. Ma in aula la presunta vittima ha clamorosamente ritrattato: "Ero consenziente". Alla sbarra un 47enne di Brugherio, che venne arrestato dai Carabinieri: la donna ha rimesso la querela e la costituzione di parte civile.
Il processo per sequestro e violenza sessuale
"Facevamo giochi erotici estremi, ma sono sempre stata consenziente: ritiro la denuncia, non voglio vederlo in carcere". Clamoroso colpo di scena al processo che vedeva imputato un ingegnere 47enne residente a Brugherio accusato di aver narcotizzato, sequestrato e abusato della compagna conosciuta un mese prima, in carcere dal 29 marzo 2021 e sotto processo anche per un’ulteriore accusa di maltrattamenti da parte dell’ex moglie.
Nella casa dell’uomo era stato trovato un corredo di catene, cavigliere, collari e altri oggetti per pratiche sadomaso. A chiamare i Carabinieri erano stati i vicini, allarmati dalle urla. Questi avevano trovato la donna (coetanea dell’imputato) legata al letto, visibilmente stordita dall’assunzione di benzodiazepine e con molti lividi sul corpo. Per l’uomo (per il quale all’epoca stava già per essere eseguita un’ordinanza in carcere per la denuncia dell’ex coniuge) era scattato l’arresto in flagranza.
Il colpo di scena
Giovedì, nel corso dell’istruttoria celebrata a porte chiuse, dopo la deposizione dei militari che avevano proceduto all’arresto e di due dottoresse che avevano visitato la donna, è stato il turno di quest’ultima, che ha ritrattato le accuse, ritirando la costituzione di parte civile e la querela. "Erano rapporti consenzienti, anche se estremi", ha detto. Sulla circostanza dell’assunzione di farmaci, ha ammesso di essere stata indotta dall’uomo ad assumerli, ma senza ricordare quando e con che modalità. A questo punto per l’ingegnere di Brugherio, difeso dall’avvocato Marco Lacchei, la vicenda giudiziaria prende una direzione a lui favorevole, anche se, trattandosi di accuse gravi procedibili d’ufficio, il procedimento segue comunque il suo corso (la prossima udienza è fissata il 12 maggio).
Il racconto dell'anno scorso ai Carabinieri
L’anno scorso, invece, la 47enne aveva raccontato all’Arma di essere in balia di quel partner conosciuto poco più di un mese prima, che avrebbe avuto l’abitudine di stordirla facendole assumere medicinali e di costringerla a subire rapporti sessuali sadomaso che lo stesso filmava. Proprio per cercare di convincerlo a non diffondere quelle immagini, era tornata da lui il 29 marzo. E il copione si era ripetuto.
La stessa, due giorni prima, era stata portata al Pronto soccorso per abuso di farmaci e ai medici aveva raccontato di aver incontrato il brugherese tramite conoscenze comuni. Subito avrebbero avviato una convivenza, ma l’uomo avrebbe immediatamente manifestato la sua indole, facendole ingerire calmanti e sedativi prima di avere rapporti che lui aveva la mania di filmare. Immagini molto esplicite di pratiche sadomaso, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri. Il tutto fino al giorno in cui l’uomo l’ha chiamata per ricattarla: "Vieni qui, altrimenti rendo pubblico il tuo video". Lei, convinta di essere in grado di farlo ragionare, si era presentata a casa sua, ma una volta lì, secondo le accuse, sarebbe stata sequestrata e costretta a subire ancora violenze. Era stato un vicino a sentire dei rumori sospetti e a chiamare i militari, che erano intervenuti prontamente. Ora, dopo la deposizione davanti ai giudici, la vicenda assume altri connotati. È probabile che la difesa dell’ingegnere avanzi a questo punto la richiesta di scarcerazione.