I luoghi del beato don Mario
L’itinerario prevede sei tappe simbolo della vita del sacerdote: da viale Segantini a piazza IV Novembre.

Sarà una scoperta per tutti: per chi non conosce la storia di don Mario Ciceri ma anche per chi ha ben in mente quanto di grande il sacerdote è riuscito a compiere nella sua seppur breve vita; per chi non abita in paese e pure per i veduggesi che potranno leggere delle vere e proprie «chicche».
I luoghi del beato don Mario
Gli «Amici di don Mario» hanno ideato un itinerario storico che si snoda tra viale Segantini, piazza IV Novembre e via Verdi: sei luoghi simbolo dell’esistenza del sacerdote venuto al mondo in paese e vissuto per i ragazzi e i più bisognosi, che domenica 30 aprile sarà proclamato beato nel Duomo di Milano. I cartelli sono stati installati sabato scorso: il punto di partenza è via Vittorio Veneto dove, di fronte al Municipio, trova posto la cartina riassuntiva del percorso; da lì si parte verso il vicino viale Segantini con la chiesa parrocchiale, la grotta di Lourdes e l’oratorio. Quinta tappa, la casa della famiglia Ciceri, in piazza IV Novembre, seguita dalla sesta e ultima, il cimitero dove riposano i genitori e la sorella di don Mario. La cartellonistica offre una breve spiegazione di ogni «fermata», da ampliare grazie ai QR Code pubblicati in calce che rimandano a link con approfonditi dettagli storici. Sono stati realizzati anche volantini, da distribuire ai futuri pellegrini.
Un’iniziativa lodevole quella degli «Amici di don Mario» che si va ad aggiungere alle altre pensate in vista della beatificazione: lo spettacolo teatrale portato in scena giovedì al «Ciceri» dalla compagnia «Diego Fabbri», il volumetto per ragazzi sulla vita del sacerdote (reperibile nelle librerie e nelle parrocchie di Veduggio e Renate) e una clip a fumetti.
Non è finita: in collaborazione con il parroco, don Claudio Borghi, è nato il progetto mirato a ricavare in uno spazio di fronte al battistero della chiesa parrocchiale una cappella dedicata al prossimo beato, nella quale custodire una sua reliquia.
Dove nacque
Il beato don Mario Ciceri nasce a Veduggio con Colzano l’8 settembre 1900 nelle cascine adiacenti alla chiesa parrocchiale dedicata a San Martino vescovo (in viale Segantini); è il quarto di sei fratelli. La famiglia è di povere origini; il papà Luigi e la mamma Colomba crescono i figli con profondo affetto, semplicità, spirito di sacrificio e devozione religiosa. Il papà lavora i campi di proprietà della Parrocchia (la Prebenda) e la mamma, oltre a svolgere i lavori domestici, si impegna a soccorrere le famiglie bisognose e a curare gli ammalati.
La prima messa
Il beato don Mario Ciceri riceve il sacramento del Battesimo, secondo l’usanza del tempo, il giorno della nascita (8 settembre 1900) da don Piero Mandelli, coadiutore dell’allora parroco Carlo Maria Colombo. Il battistero può essere visitato entrando nella chiesa di San Martino. Nello stesso edificio sacro riceve la Santa Cresima e la Prima Comunione, rispettivamente il 14 maggio 1908 e il 10 maggio 1910. In paese celebra anche la prima Messa il 15 giugno 1924, il giorno seguente la consacrazione in Duomo per mano del cardinale Eugenio Tosi, allora Arcivescovo di Milano.
La grotta
Il beato don Mario Ciceri è un uomo profondamente religioso e di grande fede. La sua relazione con Dio è costante e il suo tramite è la Vergine Maria. Quando arriva nel 1924 nella parrocchia di Brentana (Sulbiate), dove è destinato come coadiutore, impegnandosi in prima persona e con l’aiuto di volontari costruisce una grotta uguale a quella di Lourdes e nella nicchia pone una statua di Maria. Questa grande devozione mariana lo porta a non dimenticare la grotta di Veduggio (in viale Segantini). Così ogni volta che ritorna al luogo natale, la prima tappa è lì per ringraziare e implorare la Madre di Gesù.
L'oratorio
I bambini, i ragazzi e i giovani sono da sempre al centro del ministero sacerdotale del beato don Mario Ciceri. Il luogo privilegiato per l’accoglienza e l’educazione delle giovani generazioni diventa l’oratorio al quale don Mario dedica tutta la vita. Il giovane coadiutore non dimentica mai l’oratorio di Veduggio dove è cresciuto e dove ritorna durante le pause degli studi prestando il suo aiuto e il suo entusiasmo nell’accogliere e guidare i giovani. A Veduggio porta i ragazzi di Brentana per uno scambio di esperienze e consolidare l’amicizia tra i due paesi.
La nuova casa
All’età di tre anni il beato don Mario Ciceri si trasferisce con la famiglia in una nuova casa, in piazza IV Novembre 17. Trascorre qui l’infanzia fino alla manifestazione della vocazione religiosa e il successivo ingresso nel Collegio di Valnegra, nel Bergamasco. Ma in questa casa torna sempre durante le vacanze e quando gli impegni di coadiutore a Brentana lo permettono. Ed è sempre nell’abitazione di piazza IV Novembre che si spengono il papà Luigi (1864-1940) e la mamma Colomba (1866-1950). Lì vivono ancora i discendenti della famiglia Ciceri.
Il cimitero
Nel cimitero di via Verdi sono sepolti i genitori del beato don Mario Ciceri: Luigi Ciceri e Colomba Vimercati. Nella tomba di famiglia è tumulata anche la sorella Giovannina che lo seguirà a Brentana dopo l’ordinazione sacerdotale come «perpetua» per poi fare ritorno nella casa di famiglia, a Veduggio, quando nel 1945 don Mario muore vittima di un incidente stradale. Nel locale camposanto, nel 1971, viene ultimata la cappella nella quale riposano i parroci del paese, tra cui don Carlo Maria Colombo che ha seguito don Mario dal nascere della sua vocazione fino alla morte.