La "censura sul patto elettorale" infiamma il Consiglio, poi arrivano i Carabinieri
Il Centrosinistra: "No al bavaglio, no alla censura. I cittadini hanno diritto di conoscere la verità dei fatti". Consiglio interrotto e discussione rinviata.
La "censura sul patto elettorale" infiamma il Consiglio, poi arrivano i Carabinieri. Il Pd chiede la verità e nella movimentata serata in Aula arrivano anche i Carabinieri.
Consiglio infuocato, arrivano anche i Carabinieri
Ad agitare gli animi a inizio settimana era stata la mancata iscrizione nell’ordine del giorno del Consiglio comunale di giovedì 19 maggio dell’interrogazione presentata dai consiglieri del Pd e protocollata per la discussione, che riguardava il tanto chiacchierato accordo segreto alla vigilia del ballottaggio tra le liste della coalizione del candidato Stefano Motta (Desio Popolare, Forza Italia-Udc e SiAmo) e quelle dell’attuale sindaco Simone Gargiulo (Lista Civica Per Desio, Lega e Fratelli d'Italia): il sostegno a Gargiulo in cambio di due assessorati e un posto nel cda di Bea. L’interrogazione, indirizzata al vicesindaco Andrea Villa, indicato come uno dei firmatari in qualità di segretario della Lega, è stata “sospesa”. Contestata fin da inizio settimana la comunicazione della decisione presa, arrivata attraverso una nota della presidenza del Consiglio.
Interrogazione sospesa, il Pd: "Atto gravissimo, negato un diritto"
Un atto giudicato gravissimo tanto che prima del Consiglio comunale il Pd con Desio Viva e Desio Libera, in una conferenza convocata poco prima che iniziasse la seduta di giovedì, hanno attaccato la maggioranza, rimarcando: "E' stata applicata la censura e negato un diritto". Il Consiglio, che aveva all’ordine del giorno le interrogazioni, in realtà non è mai arrivato a discuterle per la protesta in Aula dei consiglieri del Centrosinistra, che volevano capire il motivo della mancata iscrizione all'ordine del giorno. La capogruppo del Pd Jennifer Moro ha affermato: "E’ la prima volta che succede che un ente applichi la censura". Batti e ribatti, con il presidente del Consiglio, Fabio Arosio, che ha replicato, ribadendo: “E’ una questione di regolamento; l’interrogazione è stata sospesa, non cancellata”.
Chiesto l'intervento dei Carabinieri
Roberto Corti (Pd) ha rincarato la dose: “Il principio per cui un consigliere può sollevare temi di natura politica non può essere messo in discussione. Qui c’è una prevaricazione”. Dal pubblico applausi e accuse. Poi la segnalazione di qualcuno che filmava e la richiesta di intervento dei Carabinieri. Dopo la sospensione di circa un'ora e una breve riunione dei capigruppo, intorno alle 22 la decisione di chiudere la seduta. Per l’interrogazione “sospesa” i chiarimenti sono rinviati a una commissione in cui l’attenzione sarà puntata sull’articolo 45 del regolamento comunale, che riguarda proprio le interrogazioni. Intanto, il Centrosinistra ribadisce: No al bavaglio, no alla censura. I cittadini hanno diritto di conoscere la verità dei fatti".
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