San Gerardo è tornato nel Lambro
Il nuovo manufatto che sostituisce quello danneggiato nel 2020 ha fatto la sua comparsa tra la folla dei devoti
In occasione della festa del compatrono questa mattina la nuova statua di San Gerardo realizzata dallo scultore Matteo Gandini, in sostituzione di quella danneggiata dalla piena del Lambro nel 2020, è stata finalmente calata come da tradizione nel letto del fiume.
San Gerardo finalmente a casa
San Gerardo nel giorno della sua festa è tornato nel Lambro. Dopo una lunga attesa questa mattina, lunedì 6 giugno, festa di San Gerardo, la statua del compatrono dei monzesi è finalmente stata nuovamente calata nel Lambro.
Commissionata dal Duomo allo scultore di Missaglia Matteo Gandini sul modello di quella danneggiata dalla piena del fiume nel 2020, il manufatto seppure in ritardo sulla tabella di marcia per via di alcuni problemi tecnici ha fatto il suo debutto nelle acque che scorrono sotto il ponte di San Gerardino intorno alle 10. Fra l’apprensione dei tanti presenti che invece si aspettavano di vedere il santo già dal mattino presto.
«Ci sono stati dei contrattempi dovuti al fissaggio della statua e del cesto al basamento» hanno spiegato i volontari parrocchiali dalla chiesa di San Gerardino dove nel frattempo si è aspettato con ansia l’arrivo dei tecnici del Comune. Gli stessi oggetti che da sempre caratterizzano il cesto del santo, ovvero il bastone, il cesto con le ciliegie, le uova, la pagnotta e una bottiglia di vino, hanno visto una revisione ultima. Gli alimenti, previsti inizialmente come veri, sono infatti stati sostituiti con oggetti finti.
Recuperato infine il manto verde sul quale poggia la statua dal cimitero comunale, gli operai del Comune sono finalmente riusciti ad entrare in acqua e a far felici tutti i devoti.
Le celebrazioni per il santo
Intanto nella parrocchia di San Gerardo al Corpo, gremita per l’occasione, si sono svolte le tradizionali cerimonie religiose. Fra queste quella delle 8,30 ove ad assistere c'erano come da tradizione i pellegrini olgiatesi, quella delle 10 alla presenza delle autorità civili e quella del pomeriggio concelebrata da tutti i sacerdoti nativi della parrocchia. Alle 21 anche un'elevazione musicale in onore del compatrono con il Coro Il Mandarino.
La messa di metà mattina, officiata da monsignor Claudio Giuliodori, arcivescovo e assistente generale dell'Università Cattolica, insieme all’arciprete monsignor Silvano Provasi e a tutti i parroci della città, ha visto ripetersi l’annuale scambio di doni tra il sindaco Dario Allevi e il parroco don Massimo Gaio. Il primo ha portato sull’altare delle candele, il secondo ha offerto al primo cittadino le ciliegie.
Al termine della celebrazione, che ha visto anche l'apertura della cripta con la famosa teca di vetro contenente il corpo del compatrono, è stata presentata ai fedeli anche la nuova immagine del santo che contraddistinguerà la parrocchia: un’icona russa realizzata dalla monzese Maddalena Sirtori, originaria di San Gerardo. «L’ho ideata dopo la morte di mio padre, uomo devotissimo a San Gerardo» - ha spiegato l'autrice.
La fiera, le ciliegie e l'arte
Fuori dalla chiesa la tradizionale fiera delle ciliegie mentre all’Oasi San Gerardino una lunga fila di fedeli si è prostrata di fronte all’antica reliquia del santo. Qui anche la mostra a tema realizzata dalla cooperativa La Meridiana ove era presente anche l’ormai famosa croce fatta con più di due chilometri di nastro realizzata dall’artista villasantese Maria Anastasia Colombo.