Omicidio di Simone Stucchi, parla il papà: "E' stata ridata la dignità a mio figlio"
Intervista al padre di Simone Stucchi, ucciso a coltellate lo scorso 29 settembre a Pessano al termine di una rissa tra baby gang
"Gli arresti di stamattina (mercoledì 15 giugno 2022, ndr) hanno ridato dignità a mio figlio".
Con queste parole, cariche di tristezza e angoscia, Massimiliano Stucchi, papà di Simone, ha voluto commentare a caldo l'operazione messa in campo all'alba di oggi, mercoledì 15 giugno, messa a segno dai Carabinieri della Comando provinciale di Milano. Alle 5 è stata data esecuzione a due distinte ordinanze di custodia cautelare connesse all'omicidio commesso a fine settembre a Pessano in cui trovò la morte il 21enne di Vimercate Simone Stucchi.
Ventiquattro ragazzi sono finiti in manette: 5 minorenni e 19 maggiorenni.
Le parole del padre
"Ovviamente niente e nessuno riporterà in vita Simone, ma gli arresti ridanno dignità a Simone - ha commentato il padre - L'ordinanza parla chiaro: Simone era uno dei pochi disarmato. Non c'entrava nulla con quella rissa. Certo non è uno stinco di santo, non doveva essere lì in quel momento. Ma ha pagato per le colpe di altri. Non era nemmeno in grado di ammazzare una mosca, non avrebbe mai potuto fare del male a nessuno. Io e Daniela sentiamo il bisogno di gridare che lui non c'entrava niente. Fino ad oggi quando si parlava dell'omicidio di Pessano inevitabilmente il pensiero, in maniera negativa, andava su di lui. Ne abbiamo sentite di tutti i colori: che era un tossico, che si drogava... E invece l'ordinanza parla chiaro: lui era estraneo, si è trovato coinvolto in qualcosa di più grande di lui: non era tra gli organizzatori della rissa e non era nemmeno armato quando è stato raggiunto dai fendenti mortali".
Le indagini dei carabinieri
Fondamentali per dipanare la matassa di un episodio di violenza estremamente complesso (soprattutto perché vedeva il coinvolgimento di un gran numero di persone tra cui diversi minorenni) è stata l'attività di indagine svolta dai militari pioltellesi con l'ausilio della Sezione investigazioni Scientifiche del Comando provinciale di Milano che ha effettuato i rilievi a Pessano. Quindi ci si è concentrati sulle informazioni rese dai testimoni sentiti dai Carabinieri, sulle intercettazioni telefoniche, ma anche sul controllo delle utenze social degli indagati che venivano utilizzate per scambiarsi messaggi e informazioni.
Due gang giovanili che operavano nell'hinterland
Secondo gli inquirenti, appare evidente la presenza di due distinte baby gang che operavano sul territorio dell'hinterland milanese e della provincia di Monza Brianza, con un'attività che principalmente verteva sulla vendita di sostanze stupefacenti.
Un regolamento di conti per una partita di droga
I militari della Compagnia di Pioltello sono riusciti a ricostruire nel dettaglio come siano andati i fatti quel 29 settembre 2021. La rissa sarebbe insorta a seguito di una controversia tra i due gruppi legata a una partita di sostanza stupefacente ceduta qualche mese prima da un pessanese a uno di Vimercate.
Così quella maledetta notte i due gruppi si erano dati appuntamento in via Monte Grappa per regolare i conti. I membri delle fazioni si erano presentati armati di spranghe, bastoni, coltelli e bottiglie di vetro dando vita a uno scontro medievale in mezzo a un parchetto pubblico. Durante la colluttazione, il 21enne Simone Stucchi sarebbe stato raggiunto da alcune coltellate e lasciato agonizzante in mezzo all'area verde. I sanitari, chiamati dai suoi amici, lo hanno trovato da solo sanguinante. Inutile la disperata corsa verso l'ospedale di Monza. Il giovane è deceduto poco dopo per la gravità delle ferite ricevute. Stucchi si è trovato coinvolto in qualcosa di più grande di lui: non era tra gli organizzatori della rissa e non era nemmeno armato quando è stato raggiunto dai fendenti mortali.
Ampio speciale sulla vicenda, con l'intervista completa ai genitori di Simone, lo potrete leggere sul Giornale di Vimercate in edicola a partire da martedì 21 giugno 2022