Travolge una donna mentre è sulla chat erotica
Il conducente del bus - un monzese di 49 anni - è ora a processo per omicidio stradale
Travolge una donna mentre è sulla chat erotica. Il conducente del bus - un monzese di 49 anni - è ora a processo per omicidio stradale.
Travolge una donna mentre è sulla chat erotica
Impegnato a chattare via Messenger col telefonino, preso da una conversazione erotica, al punto da "non prestare adeguata attenzione alla guida", fino a "urtare con il pneumatico il cordolo in cemento del marciapiede, non accorgendosi della presenza del pedone", così "colpendola con il cristallo del parabrezza e proiettandola alla base dell’autobus", per poi investirla e "trascinarla fino alla fine della corsa".
L'accusa di omicidio stradale
E’ di omicidio stradale l’accusa mossa a un 49enne di Monza, che l’11 dicembre 2020, alla guida del bus di linea Atm 727, investì e uccise Cristina Conforti, 53enne che attraversava sulle strisce pedonali in via Gorki, a Cinisello. Dalle indagini è emerso che l’uomo tra le 15.20 e le 15.25, scambiava messaggi a luci rosse con un’altra persona. L’orario è decisivo nella contestazione mossa dalla procura di Monza.
La vittima ha lasciato due figli
Alle 15.27, infatti, viene registrata la chiamata per l’invio dei soccorsi. L’autobus, negli istanti precedenti, aveva appena colpito la donna, impiegata presso il vicino comune di Bresso, e madre di due figli. Nei confronti dell’uomo gli inquirenti hanno chiesto il rinvio a giudizio (l’udienza è fissata il 22 giugno davanti al gup Marco Formentin).
Le indagini
Decisivi, per lo sviluppo delle indagini, sono stati gli accertamenti svolti su incarico del pm sul telefono dell’autista, a cura del consulente tecnico Maria Pia Izzo.
Il magistrato ha disposto il sequestro dell’hard disk delle telecamere interne del bus, che però non ha dato risultati perché guasto, secondo quanto riferito da fonti legali. La dinamica parziale dell’incidente è stata registrata da un altro mezzo pubblico che passava nello stesso momento.
La perizia sullo smartphone
Ma è la perizia sullo smartphone dell’imputato, che ha aggravato ulteriormente la posizione dell’autista. L’uomo era impegnato in una conversazione erotica con un’altra persona, nella quale ha mandato quattro invii di testo tra le 15.20 e le 15.25. La morte della donna è da collocare poco prima delle 3.27.
"Non sapevamo neppure con quali parole spiegare ai familiari di Cristina l’utilizzo che questa persona stava facendo del proprio cellulare - ha detto Fernando Rosa, responsabile di Giesse Risarcimento Danni di Monza, agenzia alla quale si sono rivolti i parenti della vittima - È inaudito morire in simili circostanze. Inizialmente sembrava solo una banale distrazione, invece è emerso qualcosa che non ci saremmo mai aspettati".
E' stato sospeso dalla guida
Da Atm fanno sapere che il loro dipendente, subito dopo il fatto, è stato immediatamente sospeso sia dalla guida, sia da altre attività che hanno a che fare con il servizio su strada, destinandolo ad altre mansioni, in attesa del giudizio.