Sulbiate

Spese per il Covid: il comune deve ridare 170mila euro. La minoranza: «Il sindaco rinunci all’indennità di carica»

Consiglio rovente con botta e risposta tra il capogruppo di minoranza Davide Brambilla e il primo cittadino Carla Della Torre.

Spese per il Covid: il comune deve ridare 170mila euro. La minoranza: «Il sindaco rinunci all’indennità di carica»
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Il sindaco Della Torre rinunci all’indennità di carica fino a quando non si avrà la certezza che i fondi statali non dovranno essere restituiti visto che la Corte dei Conti rivuole indietro 170mila euro spesi per il Covid perché non sono stati certificati. E’ questa la clamorosa richiesta avanzata dalla civica «Più Sulbiate» durante il consiglio comunale di lunedì della scorsa settimana.

Spese per il Covid: il comune deve ridare 170mila euro. La minoranza: «Il sindaco rinunci all’indennità di carica»

La vicenda, ricordiamo, riguarda l’omessa certificazione della perdita di gettito connessa all’emergenza Covid: la Corte dei Conti, nei mesi scorsi, ha emanato una delibera nei confronti dell’Amministrazione comunale guidata da Carla Della Torre. In soldoni il giudice contabile ha chiesto la restituzione di 170mila euro erogati dal governo per far fronte alle spese dovute all’emergenza Covid. Stando a quanto emerso si tratta non di accantonamento del denaro, che, come ammesso dal sindaco è stato regolarmente speso e destinato alla cittadinanza ma di un problema informatico nell’invio della rendicontazione delle spese. Forse un errore umano del funzionario.

Brambilla all’attacco

Apriti cielo. Il capogruppo di minoranza Davide Brambilla non si è fatto sfuggire l’occasione per attaccare a testa bassa la Giunta durante l’Assise. «Prendiamo atto che il Consiglio Comunale è stato informato solo oggi, quando avrebbe potuto essere informato il 29 giugno, una volta espletate le formalità di insediamento - ha tuonato Brambilla - Prendiamo atto che la delibera della Corte dei Conti è stata pubblicata sul sito istituzionale del Comune il 13 luglio, un mese dopo la sua registrazione al protocollo in entrata e due giorni dopo una nostra richiesta di accesso agli atti, mentre altre delibere pervenute in passato dalla Corte dei Conti sono state pubblicate nel giro di pochi giorni. Prendiamo atto che il sindaco, nelle sue dichiarazioni ai giornali, insiste nel minimizzare le responsabilità dell’Ente, nel ridurre tutto a problemi tecnici e nell’affermare che il Comune non restituirà nulla. Dovrebbe però sapere che le Leggi si devono applicare, pertanto, finché la legge non sarà modificata, non può affermare che il Comune non restituirà nulla. Mentre aspettiamo un decreto che annulli le sanzioni, chiediamo al sindaco di fare un gesto concreto che dimostri la sua assunzione di responsabilità in questa incredibile vicenda e il rispetto verso la cittadinanza: rinunci alla propria indennità di carica fino a quando non si avrà la certezza che i fondi statali non dovranno essere restituiti».

La replica del sindaco

Accuse alle quali il sindaco ha prontamente replicato.
«L’importo di 170mila euro è stato utilizzato per l’acquisto dei buoni pasto alle famiglie, per il pagamento delle bollette, per adeguare le aule della scuola e per la sanificazione - ha spiegato il sindaco - La certificazione a consuntive sulla perdita di gettito è stata correttamente preparata e caricata dalla responsabile della ragioneria il 25 maggio del 2021. Purtroppo è accaduto che la convalida della procedura di caricamento effettuata dalla responsabile non risulta essere percepita dal sistema. A febbraio del 2022 siamo venuti a conoscenza di essere stati inseriti nell’elenco dei comuni inadempienti indicati dal Ministero dell’interno. Abbiamo subito verificato sul portale abbiamo verificato l’assenza del numero di protocollo. La responsabile a nuovamente caricato la rendicontazione in data 16 febbraio. Il 13 giugno abbiamo ricevuto la delibera della Corte dei conti che convalidava la restituzione della somma nell’importo di 56mila euro per ciascuno dei tre anni, dal 2023 al 2025».

La replica di Mattavelli

«Si tratta di una responsabilità politica gravissima perché era compito vostro verificare la corretta procedura di invio dei dati richiesti e invece non l’avete fatto - ha attaccato il consigliere comunale Daniela Mattavelli. - Noi chiediamo una vostra assunzione di responsabilità perché stiamo parlando di soldi pubblici e lei, signor sindaco, non è stata trasparente nella comunicazione di questa problematica». Pronta la controreplica del sindaco.

«Si è trattato di un errore di caricamento, stiamo cercando di verificare come altri comuni come agire per ottenere una revoca del provvedimento - ha replicato il sindaco - Secondo voi è giusto essere puniti per un mancato clic? Io alla minoranza ho chiesto più volte di essere al nostro fianco in questa battaglia». A dar manforte al sindaco ci ha pensato il vicesindaco Guglielmo Stucchi. «Ci sono dei compiti ben precisi nel comune e alcune procedure vengono portate avanti dai funzionari e responsabili di settore - ha ribattuto Stucchi - O ci fidiamo di quello che fanno i funzionari oppure andiamo chiudiamo. Allo stato attuale non sappiamo ancora se si è trattato di un errore del funzionario o del sistema. Ma noi non possiamo controllare tutte le procedure che vengono portate avanti ogni giorno. Ogni accesso al portale è personale, con password personali. Se il funzionario sostiene di aver inviato la documentazione in modo corretto noi non abbiamo il modo di verificare e controllare. Posso capire questo astio nei miei confronti se non avessimo utilizzato i fondi ma quei soldi, come sapere, sono stati elargiti per aiutare i sulbiatesi».

(in foto Davide Brambilla con il primo cittadino Carla Della Torre)

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