Il Tar sospende il divieto di consumare a scuola il pasto portato da casa
Sei famiglie hanno impugnato la circolare della preside Terzoli che impediva il consumo della schiscetta a scuola
Ennesimo colpo di scena di quella che oramai è diventata una vera e propria telenovela, a Villasanta, sul discorso autorefezione, cioè la possibilità per gli studenti delle due scuole elementari "Villa" e "Oggioni" e della media "Fermi" di consumare il pasto portato da casa.
Il Tar Lombardia, attraverso un decreto cautelare, ha sospeso l'efficacia della circolare emanata qualche settimana fa dalla preside Nora Terzoli attraverso la quale la dirigente, sostanzialmente, aveva negato ai bimbi di consumare a scuola il cibo portato da casa.
Dunque da dopodomani, lunedì 3 ottobre , i ragazzi che volessero avvalersi di questa opportunità lo potranno fare.
Sei famiglie hanno impugnato la circolare al Tar
Sei, dicevamo, le famiglie che hanno impugnato il provvedimento davanti al Tar. La decisione del Tar di sospendere il provvedimento è arrivata ieri, venerdì. Dunque da lunedì tutti gli studenti saranno autorizzati ad accedere all'autorefezione.
Tale possibilità è consentita a tutte le famiglie che hanno fatto domanda di autorefezione lo scorso maggio, entro i termini previsti dalla scuola. Il Tar ha fissato la prima udienza per la trattazione del ricorso il prossimo 25 ottobre.
"Aiutateci economicamente"
Le sei famiglie che hanno impugnato il provvedimento al Tar hanno anche lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma gofundme
"Ciao sono Mirko, co-coordinatore del gruppo di genitori "Tempo Mensa 2.0 - si legge nell'appello lanciato dai genitori sulla piattaforma - Raccogliamo fondi per vincere una causa legale che consenta alle famiglie di poter scegliere per i propri figli il consumo a scuola del pasto preparato a casa, la cosiddetta autorefezione. L'autorefezione consente di risparmiare sui costi, spesso onerosi, dei servizi di mensa comunale, oltre che essere più autonomi nella scelta di che cosa far mangiare ai propri figli. Il consumo del pasto fai da te è stato concesso dall'Istituto comprensivo di Villasanta sin da marzo 2021 con l’approvazione di un apposito Regolamento scolastico. Tuttavia, dopo aver riaperto nel giugno scorso le iscrizioni all'autorefezione per il nuovo anno scolastico, il nostro Istituto, con nostra grande sorpresa, a settembre 2022 ci comunica che il consumo a scuola del pasto fai da te non potrà più essere consentito. È con amarezza che ci vediamo dunque costretti ad un’azione legale che ristabilisca la facoltà di scelta sancita sia da un Regolamento scolastico in pieno vigore, sia, soprattutto, da innumerevoli sentenze del TAR e del Consiglio di Stato.Le famiglie ricorrenti sono 6 e hanno bisogno dell’appoggio del maggior numero possibile di famiglie sostenitrici per affrontare le spese che ammontano a 6.950€, comprensive delle spese stimate per questa raccolta fondi".
Il regolamento per l’autorefezione esiste
La preside, come detto, aveva escluso la possibilità di consumare a scuola la tradizionale schiscetta, addossando, senza troppi giri di parole, la responsabilità di questa decisione all’Amministrazione comunale guidata da Luca Ornago.
Tutto ebbe inizio lo scorso anno quando una dozzina di mamme e papà, sulla scorta di alcune pronunce del Tar Lombardia e del Consiglio di Stato, avevano chiesto al dirigente scolastico Terzoli la possibilità di introdurre questa opzione. Durante il mese di gennaio e febbraio dello scorso anno si era dibattuto molto in Consiglio di Istituto di questa ipotesi e, successivamente, era stato adottato il Regolamento che prevedeva la possibilità, per i ragazzi delle scuole elementari e medie, di poter consumare, in mensa, il cibo portato da casa insieme ai loro compagni che, invece, utilizzano il servizio di refezione. Decisione che, però, è sata disattesa, come affermato dalla dirigente la quale, nella sua missiva, ha ripercorso i punti salienti della questione attraverso una missiva inviata nei giorni scorsi ai genitori degli alunni che avevano fatto richiesta dell’autorefezione per i loro figli.
Nello specifico per la scuola "Oggioni" i bambini che avevano fatto richiesta del servizio erano 2, mentre 9 per la "Villa". Invece alla "Fermi": 19 al lunedì, 5 al martedì, 5 al mercoledì, 12 al giovedì e 7 al venerdì.
La circolare i cui effetti sono stati sospesi dal Tar
"L’Amministrazione comunale, con pec dello scorso febbraio, aveva comunicato che i refettori scolastici non sono nella disponibilità della scuola, perché assegnati al soggetto gestore del servizio di ristorazione - si legge nella circolare emanata dalla preside ad inizio settembre e sospesa dal Tar - In data 6 settembre 2022, nonostante ulteriori richieste e numerose interlocuzioni con gli uffici comunali, anche da parte della componente genitori del Consiglio di Istituto, si conferma con mail indirizzata alla Dirigente Scolastica, che nulla è cambiato rispetto alla precedente comunicazione e dopo l’aggiudicazione della gara per il servizio di ristorazione, la cui scadenza era fissata per la fine di agosto 2022".
Autorefezione e pandemia
Durante l’emergenza pandemica la scuola ha potuto garantire l’auto-refezione perché, a seguito del distanziamento, molte classi pranzavano nelle loro aule. "La scuola ha fatto quindi coincidere queste aule con le classi all’interno delle quali erano presenti alunni le cui famiglie avevano chiesto l’auto-refezione - ha continuato Terzoli - Terminata l’emergenza pandemica e visti i numeri degli iscritti all’auto-refezione, la scuola non ha purtroppo a disposizione personale docente in misura sufficiente, per poter garantire la sorveglianza agli studenti durante l’auto-refezione, in spazi diversi dai refettori. Gli allievi ovviamente non possono essere lasciati soli durante la consumazione del pranzo".
"Sono rammaricata"
La preside Terzoli, per sua stessa ammissione, ha provato a verificare anche se fosse possibile, almeno alla scuola secondaria, garantire l’auto-refezione in qualche giorno della settimana, "consapevole che comunque gli studenti avrebbero mangiato con compagni diversi da quelli della classe di appartenenza, ma i numeri degli iscritti non sono sufficienti, per poter giustificare la presenza di un docente, visti i continui tagli di organico e la mancata riconferma dell’organico aggiuntivo, previsto negli anni precedenti, a causa della pandemia".
La missiva della preside si concludeva con un’ultima nota polemica. "Con molto rammarico mi vedo dunque costretta, visto quanto comunicato dall’Amministrazione Comunale, a non poter garantire il diritto all’autorefezione per i vostri figli - si conclude la missiva - Diversi incontri si sono svolti in passato con il Comune per poter trovare una soluzione, ma al momento non si è arrivati ad una conclusione positiva, nonostante l’adozione del Regolamento a cura del Consiglio di Istituto".