Caro bollette, l'assessore Marini spiega come il Comune di Seregno vuole aiutare le famiglie
Le iniziative dell'Amministrazione per affrontare l'emergenza e qualche consiglio per risparmiare in casa e nel condominio.
L’aumento del costo dell’energia pesa sempre di più sugli utenti. Intervista all’assessore alle Partecipate, Roberto Marini, sulle iniziative del Comune per affrontare l’emergenza.
Caro bollette, l'assessore Marini spiega come il Comune vuole aiutare le famiglie
Roberto Marini, assessore alle Partecipate, lei segue in prima persona il tema attuale del caro bollette. Come si sta muovendo l’Amministrazione per aiutare le famiglie?
«Come Amministrazione ci siamo mossi con largo anticipo, già nel mese di giugno con la delibera del bonus energia per le famiglie. Il bando è scaduto a metà settembre e vi hanno aderito addirittura 1.300 famiglie, perché il limite Isee di 30mila euro comprendeva ampie fasce della popolazione. In bilancio abbiamo stanziato oltre 400mila euro, con un bonus di circa 300 euro per ogni famiglia in difficoltà: una cifra ben diversa dagli 80 euro del bonus Renzi. Vorremmo fare di più, ma sono investimenti che devono trovare la compensazione con altri progetti su diversi fronti».
Gli utenti del teleriscaldamento sono in maggiore sofferenza...
«Il problema degli utenti allacciati al teleriscaldamento deriva dalla scelta un po’ misteriosa del Governo, che non ha concesso l’abbattimento dell’Iva, rimasta invariata. Invece chi si alimenta a gas o elettricità ha una modesta compensazione nelle bollette (con l’Iva dal 20 al 5 per cento, ndr.). Sulle scelte del Governo il Comune può fare ben poco, ma non stiamo alla finestra. Come socio pubblico di maggioranza relativa di Aeb, diamo il pieno supporto all’iniziativa dell’ad, Lorenzo Spadoni che è il rappresentante nazionale dell’associazione dei produttori di teleriscaldamento, per un’azione diretta con il Governo allo scopo di trovare anche per il teleriscaldamento un’analoga soluzione a quella del gas».
In Brianza quali possono essere le nuove strategie per affrontare l’emergenza e contenere i costi?
«A Desio la società Bea ha un termovalorizzatore che brucia immondizia, non è gas e quindi non ha il problema del costo della materia prima. L’impianto è distante meno di un km dalla rete del teleriscaldamento e come Amministrazione e soci di Aeb guardiamo con interesse alla possibilità di una sinergia: Bea avrebbe un buon tornaconto, perché è molto più efficiente e redditizio utilizzare il termovalorizzatore per produrre maggiori quantità di calore, piuttosto che convertire la produzione in energia. E questo calore che potrebbe essere condiviso con l’impianto di teleriscaldamento di Aeb, potrebbe portare benefici sia alla rete di Seregno che di Giussano, non in termini di maggior guadagno, bensì di abbattimento dei costi. Bea in questo momento sta cambiando la governance (il neo presidente è l’ex assessore Mario Novara, ndr.): spero che ci possa essere una scelta molto intelligente a beneficio dei cittadini a prescindere dagli orientamenti politici».
Quali sono le iniziative per gli immobili comunali?
«Siamo intervenuti su scuole ed edifici pubblici per portare miglioramenti ai cappotti e agli involucri, ma sono in fase di attivazione altri progetti di impianti fotovoltaici. Sono progetti che prendono del tempo e il tempo dell’Amministrazione pubblica, ahimè, è diverso da quello dei privati. Comunque stiamo già applicando delle best practise, perché il primo modo di fare efficientamento è evitare gli sprechi. Siamo stati fra i primi Comuni virtuosi a cambiare l’illuminazione pubblica con sistema a led, in caso contrario adesso avremmo dei costi triplicati nella spesa corrente, e abbiamo razionalizzato gli orari, ma senza rinunciare alla sicurezza per la circolazione stradale. Ricordo che nelle scuole e negli uffici pubblici un minimo di illuminazione di sicurezza va sempre mantenuta per evitare le intrusioni, altrimenti ci mettiamo i cani? I Lavori pubblici stanno valutando le priorità per l’efficientamento delle vecchie caldaie negli edifici comunali e nelle scuole, dove sono al vaglio anche i lavori di sostituzione dei serramenti. La maggior parte degli immobili comunali sono alimentate a teleriscaldamento: le scelte giuste nella direzione della sostenibilità erano state fatte. Se il nuovo Governo detasserà l’Iva, ne guadagneremo il 15 per cento. Certamente se avessimo avuto un bel palazzo comunale all’avanguardia, invece di cinque sedi piuttosto energivore in palazzi degli anni Trenta o anche prima, avremmo potuto economizzare i consumi. Invece abbiamo un fantastico Auditorium che fa acqua…».
I prezzi di Aeb sono superiori ai competitor?
«Aeb, dopo una mia provocatoria richiesta, mi ha presentato una comparazione con i competitor di livello e, oggettivamente, non c’è alcuna evidenza che l’Azienda stia massimizzando gli utili a dispetto del prezzo delle bollette. E’ evidente che il caro energia incide, sono elementi regolati da autorità superiori, ma non ci sono sovraccarichi per massimizzare i benefici. E sulla quota del teleriscaldamento, per dirla in maniera semplice, l’azienda è con la pancia a terra: è talmente frustrata del malcontento degli utenti, che viaggia a bilancio nullo. Non ci sono voci che possano testimoniare extra-margini. Ricordo che già dall’inizio dell’anno siamo partiti con una politica di rateizzazione, che non risolve il problema ma certamente c’è un’ampia disponibilità per i cittadini e le imprese. L’Amministrazione non sta a guardare e tutte queste azioni sono documentabili».
In tema di austerità, dovremo rinunciare alle luminarie di Natale?
«Le luminarie di Natale comportano consumi molto limitati sul consumo globale, parliamo di qualche centinaia di euro a fronte di una ricorrenza che credo abbia un valore importante. Abbiamo vissuto l’austerità e possiamo decidere tante azioni, ma devono essere intelligenti altrimenti facciamo soltanto populismo».
«I condomini sono preoccupati. Servono sconti e rateizzazioni»
Renato Greca, lei è presidente regionale di Anaci, l’associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari: ha lanciato la proposta di estendere alla Brianza e alla Lombardia l’ordinanza del Comune di Milano con il rinvio dell’accensione dei caloriferi per ridurre i consumi di energia. Nei giorni scorsi il sindaco Rossi e altri Comuni hanno preso un’analoga decisione.
«E’ un’idea giusta, siamo in un momento difficile con i consuntivi raddoppiati. Negli stabili con riscaldamento centralizzato in media una famiglia che pagava 90 euro ne arriva a spendere 150 o 200 e aumentano anche gli altri servizi condominiali, perché i fornitori spendono di più. E’ come un serpente che si morde la coda. C’è grande preoccupazione fra i condomini, molti fanno fatica a pagare le spese, ma sono consapevoli degli aumenti. Il tasso della morosità rimane fra il 20 e il 30 per cento, come in precedenza, ed è dovuto a fattori diversi, però aumenta in caso di spese straordinarie. Molti condomini, magari operai o pensionati, mi dicono: “O faccio la spesa o pago le spese condominiali”».
L’associazione degli amministratori condominiali come si sta muovendo in favore dei cittadini?
«Capisco le difficoltà dei fornitori di energia e gas, che non hanno più il supporto delle banche, ma se ci sono arretrati non possono minacciare l’interruzione della fornitura, lasciando le famiglie al freddo e al buio. Bisogna aprire una contrattazione per il rientro delle somme dovute e anche per rateizzare i pagamenti. Noi amministratori di Anaci non vogliamo essere i parafulmini della situazione di aumento e dei condomini insolventi».
A Seregno e in Brianza qual è la situazione, a partire dal teleriscaldamento?
«Il teleriscaldamento è positivo perché è energia pulita. Nei primi anni i prezzi delle bollette erano alti, in seguito in alcuni condomini che amministro ci siamo affidati a società specializzate per l’ultimo tratto di fornitura e la manutenzione, con un risparmio del 5 o 10 per cento. Adesso stiamo chiedendo un incontro a Gelsia e agli altri fornitori per una contrattazione e per calmierare un po’ i prezzi. Le aziende non possono scaricare questo problema sull’utenza finale, bisogna cercare e trovare un accordo».
Nel tempo gli aumenti saranno meno pesanti, ma è difficile immaginare un calo significativo nell’immediato.
Quali sono i consigli pratici per risparmiare nella bolletta?
«Come Anaci abbiamo stilato un decalogo di buone pratiche per risparmiare sui costi di luce e gas, un po’ come facevano una volta i nostri nonni e bisnonni. Anzitutto ridurre le ore di accensione del riscaldamento e ridurre i gradi della temperatura. Nei condomini accendere una lampadina anziché due, utilizzare le luci a comparsa e impianti a led. Sono accorgimenti utili anche per gli uffici. Dobbiamo ragionare anche in prospettiva, perché il costo del gas sarà sempre alto: per esempio utilizzare le caldaie a condensazione e il sistema a idrogeno, che consuma meno gas. Indipendentemente dagli accordi europei e dalle decisioni del Governo, bisogna prendere delle iniziative: un’ora in meno di accensione del riscaldamento corrisponde a un risparmio del 20 o 30 per cento su base nazionale».
I consigli per risparmiare in casa e nel condominio
Risparmiare attraverso la sostenibilità con buone pratiche domestiche e condominiali. Anaci ha stilato un utile vademecum per spendere meno nella bolletta di luce e gas.
Fra le attenzioni più immediate spegnere le luci quando non servono, scegliere elettrodomestici più efficienti dal punto di vista energetico e impostare temperature corrette per l'impianto di climatizzazione, ma in prospettiva si deve puntare a un ecosistema tecnologico programmato finalizzato al risparmio di tempo, energia e denaro.
Nei condomini si suggerisce di realizzare un eventuale impianto fotovoltaico, avere una caldaia a condensazione che può generare risparmi tra il 15 e il 30 per cento per produrre acqua calda fra 80 e 60 gradi, realizzare un adeguato isolamento termico degli edifici e un impianto solare termico.
Negli appartamenti è importante un sistema di termoregolarizzazione, fare manutenzioni periodiche dei termosifoni, sostituire le vecchie valvole manuali con quelle termostatiche, ma anche sostituire le vecchie lampadine a incandescenza con quelle a led, che consumano il 75 per cento in meno e durano molto di più, con minore manutenzione.
Inoltre è bene dotarsi di apparecchi domotici come il cronotermostato per la regolazione della temperatura e l’accensione-spegnimento dei termosifoni.
Un rimborso per imprese e famiglie
Un rimborso a famiglie e imprese che stanno subendo l’aumento dei costi delle bollette del gas. È la proposta avanzata da Salvatore Bongiovanni, responsabile per Lombardia, Monza Brianza e Seregno del Mio - Movimento imprese ospitalità e proprietario di un locale in città.
«Suggeriamo di prendere esempio dal Comune di Mantova, tra i pochi in Italia a proporre rimborsi per i cittadini che utilizzano il teleriscaldamento - spiega Bongiovanni - L’Amministrazione ha deciso che i soldi degli extra-profitti della partecipata del Comune, che eroga il gas, saranno ridistribuiti tra i cittadini. In più l’Iva sul teleriscaldamento è rimasta al 10 per cento. È una proposta che vorremmo portare all’attenzione della Giunta di Seregno e delle altre nella nostra Provincia e in Regione, che evita speculazioni ai danni delle famiglie già provate dai rincari».
Il Movimento imprese ospitalità da oltre due anni porta proposte alle Amministrazioni di tutta Italia. «Nel Comune di Seregno al momento abbiamo 26 associati, in tutta la provincia di Monza e della Brianza 195, mentre in Lombardia siamo a 800 - conclude Bongiovanni - Abbiamo appena eletto un nuovo presidente nazionale, Raniero Albanesi, definendo nuovi obiettivi a partire dal nostro lavoro alla formazione, con consulenze legali e amministrative per gli associati, passando per vari servizi adatti a ogni attività. Ci stiamo impegnando per la nostra categoria con tanti nuovi progetti. Certi che la partecipazione e la responsabilità diffusa sarà sempre più centrale per il consolidamento del Movimento, siamo sempre pronti a parlare con la politica».