Ore difficili per l'Accademia di Desio

Bufera sulle Farfalle Azzurre dopo l'esposto di due ex allieve. Il sindaco "Le atlete meritano rispetto"

Ore difficili per la ginnastica ritmica e per l'Accademia di Desio dove si allenano le ragazze della Nazionale. Dai racconti di alcune ex allieve sarebbe emerso uno spaccato tutt'altro che sereno.

Bufera sulle Farfalle Azzurre dopo l'esposto di due ex allieve. Il sindaco "Le atlete meritano rispetto"
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Sono ore difficili per il mondo della ginnastica ritmica dopo che due ex Farfalle della Nazionale Italiana che frequentavano l'Accademia di Desio, hanno presentato un esposto alla Procura di Brescia raccontando che sarebbero state vittime di insulti, pressioni psicologiche e proibizioni alimentari che hanno finito per minare la loro autostima.

Bufera sulle Farfalle Azzurre dopo l'esposto di due ex allieve

Il caso è esploso nelle scorse ore con la dichiarazioni, raccontate dai colleghi di NewsPrima.it di Nina Corradini, ex atleta delle Farfalle Azzurre ed ex promessa della nostra Ginnastica ritmica. Quello che ha presentato l'atleta romana è stato uno spaccato preoccupante, con le accuse più gravi all'indirizzo dello staff tecnico, in particolare verso un'allenatrice.

Anna Basta si è sfogata sui social

Dopo la Corradini è stata la volta di Anna Basta, bolognese, arrivata 15enne a Desio e rimasta fino al 2020. L'ex azzurra, si è sfogata anche sui social descrivendo, sulla falsariga dell'amica e compagna di squadra, il clima che si respirava in squadra ai tempi in cui si allenava.


A complicare ulteriormente la vicenda nelle ultime ore, come raccontano i colleghi di NewsPrima.it, altre due ragazze che hanno affidato la loro testimonianza ai pm di Brescia. La firma sull'esposto è quella della madre di due sorelle, giovanissime atlete di ginnastica ritmica, che negli uffici della Squadra Mobile della Questura di Brescia ha denunciato i presunti maltrattamenti psicologici subiti dalle figlie da parte degli allenatori della palestra che frequentavano le minori. Successivamente la scelta di ritirarle, per salvaguardare il loro sviluppo psico-fisico.

Come riportano i colleghi di NewsPrima la donna ha raccontato delle fissazioni per il peso che le ragazzine sarebbero state costrette a rispettare, senza contare gli insulti per gli esercizi svolti non in modo impeccabile. L'esposto è stato poi trasmesso in Procura e ora si trova sul tavolo del pubblico ministero Alessio Bernardi, del dipartimento dei soggetti deboli. Con il Procuratore, Francesco Prete, che sta seguendo gli sviluppi in attesa delle relazioni della Squadra Mobile bresciana.

Scatta l'indagine

Le allenatrici per ora non possono rilasciare dichiarazioni: verranno ascoltate dai procuratori federali e dai componenti del Safeguarding Officer. Così si chiama il nuovo organo entrato in vigore il 23 marzo. Indipendente da Federginnastica, ha competenze psicologiche e legali e farà una propria indagine sull'accaduto.

Il ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, incontrerà nella sede del ministero il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della Federginnastica, Gherardo Tecchi, per affrontare il tema delle denunce presentate nei giorni scorsi da alcune atlete della ritmica.

Il sindaco di Desio "Le atlete meritano rispetto e tranquillità"

Anche il sindaco di Desio Simone Gargiulo e l'assessore allo Sport Luca Ghezzi in queste ore hanno diffuso un comunicato ufficiale sulla bufera che sta investendo proprio l'Accademia cittadina:

In riferimento a quanto denunciato dalle due ex Farfalle della Nazionale Italiana di ginnastica ritmica che frequentavano l'Accademia di Desio, il Sindaco  Simone Gargiulo e l'Assessore allo Sport Luca Ghezzi dichiarano quanto segue:
“Abbiamo appreso dai giornali questa vicenda che riguarda il mondo della ginnastica ritmica e, in particolare, la nostra nazionale. Dal canto nostro pensiamo che qualsiasi dichiarazione fatta in questo momento abbia poco senso, in quanto non sta a noi giudicare un qualcosa che non conosciamo, un qualcosa sul quale sta indagando la Procura che, qualora ravvisasse ipotesi da perseguire, lo farà con la consueta serietà. Non intendiamo quindi entrare nel merito della vicenda rilasciando dichiarazioni che potrebbero solo portare a strumentalizzazioni".
"L'unica nostra dichiarazione sul tema è una presa di posizione forte e decisa verso tutte le atlete che meritano rispetto e tranquillità. Come sempre accade, si finisce per coinvolgere, per eventuali responsabilità dei singoli, un intero movimento sportivo. Se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi, ma non è accettabile che il prezzo lo debba scontare chi pratica questo sport con passione e dedizione.
Non ci piace che uno sport venga considerato negativamente, per le responsabilità di singoli.
Attendiamo sviluppi da parte delle autorità sportive e giuridiche competenti, consapevoli del fatto che questo sport e le atlete che lo praticano rappresentano un grandissimo valore per la città di Desio e per tutta l'Italia sportiva. Siamo grati alla ginnastica ritmica per regalarci ogni volta medaglie ed emozioni”.

La replica della Federazione

Su quanto "denunciato" da Corradini e Basta è arrivata anche la replica della Federazione attraverso un comunicato stampa:

"La Federazione Ginnastica d’Italia ha preso atto della intervista rilasciata dalla ex atleta Nina Corradini pubblicata in data 30.10.2022 sul quotidiano “La Repubblica” e comunica che La FGI non tollera alcuna forma di abuso ed è sempre al fianco di tutti i propri tesserati. Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere. Sono state date disposizioni perché siano immediatamente informati la Procura Federale e il Safeguarding Officer per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza".

E ancora:

"Su questi profili la Federazione è impegnata a migliorare sia l’informazione che la prevenzione. Pochi mesi fa è iniziato un progetto pilota e istituito il Safeguarding Officer, organo nuovo, con competenze specifiche, psicologiche e legali che, insieme alla Procura Federale, ha un approccio a tutto tondo".

E infine una sorta di appello:

"Per questo motivo si invitano tutte le ginnaste e i ginnasti, i tecnici e i dirigenti a farsi avanti e chiunque abbia informazioni contatti la FGI, la quale garantirà riservatezza e ascolto. Solo tutti insieme si possono affrontare questi intollerabili comportamenti e sradicarli dal mondo della Ginnastica che è forte, sano e non ha spazio per chi non condivide i valori dello sport".

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