Antagonisti in corteo a favore dell'ambiente. Ma l'obiettivo "verde" è in parte... sfuggito
In trecento hanno afilato ieri, sabato, per le vie della città. Niente disordini salvo qualche comportamento incivile
Il corteo degli antagonisti - circa trecento - ha attraversato le strade di Monza per dare vita a "una nuova fase di resistenza e attacco al modello economico responsabile della crisi economica, sociale e climatica in atto". Peccato però che almeno l'obiettivo "verde" sia stato in parte rovinato dall'accensione di fumogeni e dall'abbandono di bottiglie di plastica, lattine, mozziconi di sigarette, come denunciato da alcuni dei presenti che si sono rivolti alla redazione del Giornale di Monza. E' successo ieri, sabato 5 novembre.
In corteo al grido di "Insorgiamo"
Il corteo è stato promosso, tra gli altri, da Foa Boccaccio, Rete MB United, Assemblea Queer e Unione degli studenti di Monza e Brianza. A loro si sono unite diverse altre realtà brianzole e milanesi. Partito intorno alle 14,30 da piazza Castello, ha raggiunto tre ore abbondanti più tardi via degli Zavattari "al culmine di un percorso di assemblee pubbliche in cui si sono confrontate realtà sociali, studentesche e sindacali attive sul territorio".
Al grido di "insorgiamo", gli antagonisti hanno affrontato quattro temi: carovita, crisi climatica, scuola e transfemminismo queer. Per rispondere in maniera unitaria "al grave contesto locale e globale, costruendo le basi per un duraturo percorso di lotto contro disuguaglianze sociali e politiche di devastazione ambientale".
L'obiettivo mancato
Sabato erano presenti anche gli uomini della Digos che hanno vigilato sulla sicurezza dei partecipanti al corteo. Corteo che si è svolto senza disordini, fatta eccezione per qualche episodio di inciviltà denunciato da alcuni dei presenti alla redazione del Giornale di Monza.
Tutto è partito bene. Molti partecipanti provenienti dalla provincia e oltre. Avvio del corteo con una presenza dei comitati di quartiere di Monza con un bello striscione - ha raccontato uno di loro - Poi lungo il percorso bottiglie di plastica, lattine, muri di sigarette e fumogeni. Nel sottopasso in galleria Tommaso Grasso, mentre un centinaio di persone era ancora in galleria, sono stati fatti partire altri fumogeni: immaginate che fumo, non si respirava, lacrime agli occhi... Correvo ad avvertire gli organizzatori che se ne fregavano altamente. Il più grande inquinamento dopo il petrolio nel Lambro. Monza non si meritava una cosa simile.