"Codice rosso"

Padre e marito violento, rispetta il divieto di avvicinarsi alla famiglia per soli due giorni

Un 50enne monzese è stato inchiodato dal tracciato del braccialetto elettronico

Padre e marito violento, rispetta il divieto di avvicinarsi alla famiglia per soli due giorni
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E' riuscito a rispettare il divieto di avvicinarsi alla sua famiglia per soli due giorni. E' finito così in carcere un 50enne monzese, marito e papà violento.

Per anni aveva maltrattato moglie e figli

Tutto era iniziato il 20 ottobre scorso quando gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza eseguivano la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, del divieto d’avvicinamento e di dimora a Monza, con la prescrizione delle particolari modalità di controllo del braccialetto elettronico nei confronti di un cittadino italiano di 50 anni, residente in città.

Sua moglie aveva finalmente trovato il coraggio di denunciarlo a seguito delle varie minacce incassate. Anche di morte: “Ti sfregio con l’acido ed andiamo sui giornali”. Oltre ai continui maltrattamenti psicologici che da diversi anni lei e i due figli subivano quotidianamente all’interno delle mura domestiche. L’immediata attivazione delle procedure dettate dalla nuova normativa, il cosiddetto “Codice Rosso”, aveva portato all’emissione, da parte del Tribunale di Monza, su richiesta della Procura della Repubblica ed a seguito dell’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile, della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, del divieto d’avvicinamento e di dimora a Monza dell'uomo, con l’applicazione del “braccialetto elettronico”. La particolare modalità di controllo era stata determinata dal comportamento tenuto dal 50enne anche durate il giudizio di separazione dalla compagna: aveva infatti continuato a seguirla e pedinarla, a messaggiarla (circa duecento messaggi al giorno), a ossessionare le amiche della moglie per conoscerne i movimenti, fino ad arrivare al danneggiamento dell’auto della donna.

L'allontanamento è durato poco...

L'allontanamento, però, è durato davvero per poco. Dopo soli due giorni, grazie all’analisi del tracciato gps del braccialetto elettronico, ne è stata verificata la violazione che è continuata anche nei giorni successivi. Pertanto, in considerazione dell’entità e della pluralità delle trasgressioni, unite all’inconsistenza delle ragioni che le avrebbero giustificate ed al comportamento dell’uomo volto a cercare un contatto o un’occasione di incontro con la moglie, l’autorità giudiziaria si è convinta dell’inidoneità delle misure in atto, con la conseguente decisione di applicare la custodia cautelare in carcere. Quest'ultima eseguita mercoledì 2 novembre dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza

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