Arcore dice addio all’artista che ha "scolpito" la storia della frazione di Bernate
Si è spento il 72enne Roberto Fumagalli. Insegnava anche ai disabili della cooperativa sociale monzese l'Iride a lavorare la creta
Arcore piange il suo artista poliedrico che con le sue opere ha reso più bella e accogliente la chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente di Bernate.
Ma non solo, perchè il suo grande cuore l’aveva portato, per tanti anni, anche ad insegnare ai disabili della Cooperativa sociale "L’Iride" di Monza l’arte della lavorazione della creta. La comunità bernatese dice addio al 72enne Roberto Fumagalli. L’uomo viveva in via Grandi e ha combattuto con tutte le sue forze contro la malattia che venerdì scorso se l’è portato via per sempre. Le esequie sono state celebrate sabato scorso 12 novembre 2022 a Bernate.
La vena artistica nel sangue
Il 72enne lascia la moglie Pierangela e i figli Mara e Daniele.
"Papà ha lavorato per tutta la vita alla “Ilva” di Usmate - ha sottolineato la figlia Mara - Accanto al suo lavoro, però, c’era sempre la sua più grande passione: l’arte. Era prevalentemente uno scultore autodidatta. Diciamo che aveva la vena artistica nel sangue e nel cuore".
Innumerevoli le sue rappresentazioni sacre che si possono ammirare soprattutto all’interno della chiesa parrocchiale della frazione bernatese.
"Oltre ad aver realizzato i pannelli della via Crucis, papà aveva creato con le sue mani le tavole in terracotta che circondano la statua della Madonna e con la sua immensa creatività aveva scolpito l’ambone dell’altare, con il richiamo ai quattro evangelisti - ha continuato la figlia - In casa abbiamo tantissime sue opere che custodiamo gelosamente ma che vorremmo esporre prossimamente in una mostra, il cui ricavato vorremmo destinarlo in beneficenza".
Alcune delle sue opere
La Madonna con il bambino di via Varisco
Fumagalli non aveva arricchito solo la chiesa delle opere sacre. Infatti grazie alle sue sapienti mani aveva riprodotto, agli inizi del duemila, un bassorilievo della Madonna con il bambino, ubicato in una edicola in terracotta, ben sagomata all’angolo tra via Varisco e via Fumagalli (davanti alla scuola dell’infanzia parrocchiale).
La scultura originale era stata realizzata dal Vela. Opera che venne trafugata durante i lavori di rimaneggiamento della corte e che Fumagalli si impegnò a riprodurre. Un vero capolavoro.
Artista e maestro d'arte dal cuore grande
Il 72enne, dicevamo, era un volto conosciuto anche a Monza. Infatti da una decina d'anni era volontario alla cooperativa sociale l’Iride.
"Roberto era il nostro maestro d’arte - ha sottolineato Alessandro Gaviraghi, presidente dei volontari del sodalizio monzese - Era sempre molto disponibile. Nel concreto insegnava ai ragazzi disabili, che frequentano il nostro centro, a modellare la creta. Ha portato avanti questa attività fino ad un paio di anni fa. Ci stringiamo con affetto ai famigliari per questa grande perdita".
"Roberto aveva estro, era un grande artista"
Anche Virgilio Brambilla ha voluto ricordare l’artista, amico di lunga data.
"Insieme abbiamo assaporato un breve sogno: un caffè, un’idea, una conversazione in quel locale apparentemente modesto ma di un grande piacere quando prendevamo posto - ha sottolineato Brambilla - Per noi era una specie di “bistrot”, parlavamo dell’arte e del bello: pittura, scultura, architettura e anche letteratura. La vita poi va giustificata, purtroppo, in tutto. Roberto era un grande artista, più grande di quello che la gente possa pensare, aveva l’estro, la bravura, la compiacenza e soprattutto lo stimolo. Avevamo dei progetti ma ricordo sempre le sue parole: “facciamo presto che ho poco tempo”.