L'intervista

Sessantacinque anni di passione per il canto. Auguri allo storico coro Fior di Montagna

Fondato tra il ‘56 e il ‘57, il complesso di voci maschili si racconta, tra tradizione e nuove sfide.

Sessantacinque anni di passione per il canto. Auguri allo storico coro Fior di Montagna
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Oltre sei decenni di impegno e di passione per il bel canto. Lo storico coro di voci maschili Fior di Montagna spegne le sue prime sessantacinque candeline e lo fa con la consapevolezza della lunga tradizione alle spalle, ma volgendo anche lo sguardo alle sfide future.

Sessantacinque anni di passione per il canto. Auguri allo storico coro Fior di Montagna

Un coro affiatato e preparatissimo che da oltre mezzo secolo accompagna i monzesi nei momenti più significativi dell’anno.
A ripercorrere il lungo percorso che ha portato il coro a rivestire una grande importanza nel panorama non solo monzese, bensì anche nazionale e internazionale, sono tre storici membri, il presidente Guido Tremolada (che nel coro è un basso), Renato Assi (tenore secondo) e Agostino Crippa (segretario e basso).

Come è nato

«Il coro Fior di Montagna è nato a metà degli anni Cinquanta, da un gruppo di amici che si ritrovava all’oratorio di San Gerardo - hanno esordito - Erano appassionati di montagna e, in una delle molte occasioni di uscite insieme, erano andati in gita all’Alpe Musella, in Valmalenco. Dirigendosi verso la capanna Marinelli, si sono messi a cantare i canti della Grande guerra». Tra loro c’erano i fratelli Pino, Angelo e Luigi Barni che, una volta tornati a Monza, proprio con l’idea di dare un seguito a questa esperienza canora, si sono rivolti a Enrico Frigerio, grande conoscitore della musica, tanto che all’epoca dirigeva la banda di San Damiano. «Gli chiesero se avesse piacere a fare il maestro di un costituendo coro e lui, forse preso un po’ alla sprovvista, accettò - hanno proseguito - Era l’estate del ‘56, la prima prova il coro la fece nel novembre del medesimo anno, per poi esibirsi ufficialmente, con un primo concerto, il 29 giugno del ‘57 nell’oratorio di San Gerardo, con un gruppo di 20 ragazzi».

Il nome del Coro

Il nome Fior di Montagna lo si deve al poeta dialettale Angelo Casiraghi, detto il Casira che, con le sue parole, cesellò le prime composizioni di Frigerio che dirigerà il coro per ben 54 anni (ora ne ha 93), lasciandolo solo nel 2010 quando il testimone è passato al maestro Beppe Brambilla, fautore di un grande cambiamento nel repertorio e nelle modalità di esibizione, al quale è succeduto, infine, l’attuare maestro Roberto Gelosa.
Quindici anni dopo la fondazione, i coristi avvertirono la necessità di dare vita a un’ulteriore struttura associativa. Ed è così che nacque la Società alpinistica Fior di Montagna che festeggia ora i cinquant’anni. Negli anni il coro si è esibito in innumerevoli occasioni, anche fuori Monza, come nel 1978 all’Oktoberfest a Monaco di Baviera, o ancora a Mauthen, in Austria, nel 1981. O anche al concorso di Olomuc, in Repubblica Ceca, dove la formazione monzese vinse la medaglia d’oro nella categoria canti popolari.

Una lunga e importante storia

Una storia illustre che ora, tuttavia, deve affrontare nuove sfide. «Come tutti i cori amatoriali siamo alle prese con le difficoltà legate al ricambio generazionale - hanno affermato - All’epoca, quando entrammo noi a far parte del Fior di Montagna, eravamo giovani, anche sotto i vent’anni. Ora l’età media supera i 50». La pandemia, inoltre, non ha aiutato. «Prima provavamo due volte a settimana, ora siamo scesi a una sola. E’ diventato anche difficile trovare persone che siano disposte a mettere tanto impegno in un’attività. Le prove sono molto impegnative, non è semplice armonizzare le diverse voci. L’esecuzione finale rappresenta solo l’ultimo passo di un lungo percorso. Dietro a un concerto c’è un lavoro immenso. E l’unica cosa che ci fa andare avanti è la passione».

Il legame

Difficoltà che non hanno fatto altro che rendere ancora più affiatato il gruppo. «Il coro rimane parte della nostra vita - hanno concluso Tremolada, Assi e Crippa - Insieme abbiamo visto il coro evolversi, cambiare repertorio, passare da un palinsesto costituito dal canto popolare di montagna, e che dunque rientrava nella più rigorosa tradizione, a un repertorio più vario, che vede anche la presenza di canti sacri, di composizioni di autori moderni con anche brani in lingue straniere. Impegnarsi in un progetto comune significa anche stringere sincere amicizie. Legami che durano tutta la vita».

Oggi l'appuntamento

Una storia illustre alle spalle e un futuro tutto da...cantare. Sabato il Coro Fior di Montagna festeggia i 65 anni di canto e i cinquant’anni di Associazione Alpinistica. E lo farà come ci si aspetta, con un grande concerto in programma oggi sabato 19 novembre, alle 21 al Santuario della Madonna delle Grazie Vecchie.
Lo spettacolo, diretto dal maestro Roberto Gelosa ospiterà il prestigioso Coro El Vajo di Chiampo diretto da Francesco Grigolo. Appuntamento dunque in via Montecassino 18 a Monza per un concerto unico e ad ingresso libero.
Il coro, con sede in via Dottesio, è composto da 20 persone ed è strutturato in quattro categorie: i tenori primi, i tenori secondi, i baritoni e i bassi.

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