A Lentate sul Seveso

Servizio mensa a rischio per 200 alunni, interviene il Comune

A causa della carenza di insegnanti i bambini delle primarie di Camnago e Copreno sarebbero dovuti uscire alle 12 per due giorni.

Servizio mensa a rischio per 200 alunni, interviene il Comune
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Mancano le insegnanti, servizio mensa a rischio per due giorni su cinque alle primarie di Camnago e Copreno, frazioni di Lentate. A risolvere il problema, che rischiava di incidere pesantemente sulle famiglie, ci ha pensato l’Amministrazione comunale, stanziando 25mila euro per coprire il costo dei sorveglianti.

Servizio a mensa a rischio per 200 alunni, il Comune copre i costi dei sorveglianti

Durante l’incontro organizzato la scorsa settimana nell’aula magna delle scuole medie per discutere della situazione, hanno tirato un sospiro di sollievo le circa duecento famiglie degli studenti che frequentano le primarie delle due frazioni. A tranquillizzarle, oltre alla dirigente dell’Istituto comprensivo Toti, Tolomea Rubino, e ad alcune docenti, c’erano il sindaco Laura Ferrari e l’assessore all’Istruzione Domenico Pansera. La preside e gli amministratori comunali hanno infatti sottoscritto un accordo con il quale il Comune si impegna a gestire il servizio mensa per due giorni a settimana, il martedì e il giovedì, coprendo il costo dei 14 operatori Sodexo (uno per classe) che sorveglieranno gli alunni dalle 12 alle 13, per la durata del pranzo. Un costo di 25mila euro per le casse comunali, «che abbiamo voluto sostenere per andare incontro alle famiglie, che altrimenti avrebbero dovuto organizzarsi per ritirare i bambini alle 12», hanno sottolineato sindaco e assessore.

L'assessore all'Istruzione Domenico Pansera

Rimodulato l'orario a causa della mancanza di insegnanti

A monte della problematica c’è la mancanza di personale nel corpo docenti, che ha comportato una rimodulazione dell’orario, come ha spiegato la dirigente: «Fino all’anno scorso riuscivamo a garantire un tempo scuola di 35 ore settimanali, assicurando quindi il servizio mensa tutti e cinque i giorni. Questo perché, nonostante da un paio d’anni ci sia un problema di carenza di insegnanti, si riusciva a coprire l’orario del pasto unendo alcune classi, nei limiti del possibile». Ma con l’avvento della pandemia da Covid-19 l’accorpamento non è più stato possibile, per rispettare le disposizioni anti-contagio.

Per due giorni a settimana gli alunni avrebbero terminato le lezioni alle 12

«L’anno scorso siamo comunque riusciti, nonostante alcune difficoltà, ad assicurare la sorveglianza grazie all’organico Covid fornito agli Istituti, che però da quest’anno non c’è più - precisa Tolomeo - E quindi siamo stati costretti a ripianificare l’organizzazione settimanale, passando da un tempo scuola di 35 ore a uno di 33. Questo avrebbe comportato che per due giorni a settimana, il martedì e il giovedì, gli alunni dei due plessi avrebbero terminato le lezioni alle 12 invece che nel pomeriggio, senza usufruire quindi del servizio mensa».

Il Comune ha stanziato 25mila euro per gestire il servizio mensa

Una soluzione che ha allarmato le famiglie, che avrebbero dovuto organizzarsi per ritirare i bambini all’ora di pranzo, un aspetto non di poco conto soprattutto per i genitori lavoratori che magari non possono contare sulla disponibilità dei nonni o su altri aiuti. Un rischio evitato grazie all’Amministrazione, che si è fatta carico della sorveglianza degli alunni dei due plessi nelle ore di mensa settimanali che sarebbero rimaste scoperte. «Un gesto di vicinanza alla scuola e di attenzione alle famiglie che abbiamo apprezzato molto - conclude la preside - Grazie per il supporto».

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