Senza lavoro dopo un grave infortunio. Imprenditore legge la sua storia e lo assume a tempo indeterminato
Lieto fine per la vicenda di Fabio Ferrara che un mese fa aveva lanciato un appello attraverso il nostro Giornale
La sua storia l’avevamo raccontata poco più di un mese fa. Uno sfogo disperato per denunciare lo stato non solo fisico ma anche e soprattutto psicologico in cui si trovava da mesi dopo quel terribile incidente sul lavoro che lo aveva coinvolto. Una storia che ora, a distanza di un anno esatto, sta per aver un lieto fine grazie ad un’azienda di Vimercate.
Senza lavoro dopo un grave infortunio
Lui è Fabio Ferrara, trezzese. Il 5 gennaio scorso era rimasto schiacciato da un bancale di più di mille chili mentre lavorava alla «Brivaplast» di Ornago. Per alcuni giorni si era anche temuto per la sua vita. Da allora per lui era incominciato un calvario. Perso il lavoro (Fabio faceva parte della categoria dei «somministrati» ed era stato assunto da sole tre settimane), era di fatto stato abbandonato a se stesso dall’azienda, che ha poi denunciato per quanto accaduto.
La riabilitazione
Il trezzese ha dovuto affrontare un lungo periodo di riabilitazione, senza poter lavorare e potendo contare solo su 800 euro mensili erogate dall’Inail. Un compenso assolutamente insufficiente per mantenere moglie e figlio e pagare anche privatamente alcune visite mediche. Tanto che, come detto, il mese scorso, si era sfogato alle pagine del nostro giornale: «Così non si può andare avanti - aveva detto - Per la mia famiglia sarebbe stato meglio che fossi morto. Almeno avrebbero avuto un risarcimento milionario».
Imprenditore legge la sua storia e lo assume a tempo indeterminato
Parole dure dettate dalle sconforto e dalla difficoltà di trovare un nuovo impiego. Quell’intervista non è però passata inosservata. Tra i lettori anche Daniela Ronzoni, dipendente della ditta «Tecnogarden service» di Vimercate. Colpita da quella storia e sapendo che in azienda stavano cercando una nuova figura da inserire in organico, ne ha parlato con il titolare, Guido Neri. Il resto è venuto da sé.
"Ho capito che poteva fare al caso nostro"
«Mi sono fatto mandare il curriculum da Fabio Ferrara - racconta il titolare dell’azienda che si occupa del recupero di rifiuti vegetali e legnosi e della successiva produzione di materie prime, con sede in via del Buraghino (accanto all’isola ecologica) - Ho capito che poteva fare al caso nostro. Ci siamo visti, mi ha raccontato la sua storia. Mi ha fatto un’ottima impressione; ho capito di avere davanti una persona seria. Gli ho quindi proposto un contratto a tempo indeterminato. Si occuperà della parte di consegna e trasporti, dell’arrivo dei di camion e in particolare della pesa dei carichi. Sia per la “Tecnogarden” sia per la “Ecomove”, altra azienda del nostro gruppo. Con la possibilità, nel tempo, di crescere ulteriormente dal punto di vista professionale mettendo a frutto le sue capacità».
Per la firma sul contratto si attende solo il via libera della Provincia di Monza e Brianza, che dovrebbe arrivare in questi giorni, perché Fabio, a causa delle conseguenze dell’infortunio, rientra ora nelle categorie protette.
"Persone straordinarie"
«Ho trovato delle persone straordinarie - racconta il trezzese - Ho colto subito l’attenzione all’aspetto umano. Senza pensarci due volte mi hanno offerto un contratto a tempo indeterminato. E’ il primo della mia carriera lavorativa. Riprendere a lavorare dopo un anno non sarà facile anche perché fisicamente e psicologicamente non mi sono ancora ripreso a pieno. Ma sono sicuro che il lavoro mi aiuterà molto, al di là dell’aspetto economico».
In attesa che anche il contenzioso con l’azienda di Ornago faccia il suo corso.