Giornata della memoria

Una pietra d'inciampo per ricordare Mario Sironi

L'Amministrazione comunale, insieme ai due istituti comprensivi, organizza una cerimonia per ricordare Sironi, morto in un campo di concentramento quando ancora non aveva compiuto 20 anni.

Una pietra d'inciampo per ricordare Mario Sironi
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Nova celebra la Giornata della Memoria e, come ormai tradizione, ricorda i propri cittadini vittime dell’Olocausto.
In occasione della Giornata della Memoria, venerdì 27 gennaio, l’Amministrazione comunale con la collaborazione dei due Istituti comprensivi della città, organizza una cerimonia pubblica per la posa della pietra d’inciampo, che quest’anno sarà dedicata a Mario Sironi, morto in un campo di concentramento quando ancora non aveva compiuto 20 anni.

Una pietra d'inciampo per ricordare Mario Sironi

Quasi 500 studenti delle scuole novesi saranno i protagonisti del grande corteo che animerà la mattinata del 27 gennaio e toccherà alcuni luoghi simbolo della memoria novese, una sorta di itinerario locale tra le pietre di inciampo, un ‘viaggio delle emozioni e dei valori’ che animarono gli anni ‘40 del Novecento.

Una occasione per confrontarsi

“Questa giornata è frutto di un percorso di partecipazione e condivisione della memoria tra le giovani generazioni, in cui come Amministrazione comunale abbiamo fortemente creduto. Un percorso che negli anni si è via via ampliato e consolidato grazie alla straordinaria collaborazione con i due istituti scolastici - commenta l’assessore ai Servizi Sociali, Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili Savina Frontino – Lavorare con i ragazzi, sulla storia del nostro Paese e della nostra città, approfondendo la conoscenza di quei valori che hanno animato tanti giovani, poco più grandi di loro, diventa oggi l’occasione per confrontarsi sui temi della democrazia, della libertà, ma soprattutto della pace come bene da non considerare mai come acquisito per sempre. E ogni volta sono proprio i nostri ragazzi a sorprenderci per la profonda capacità di riflessione. Di qui l’invito, per chi potrà, a seguire da vicino il corteo. Impareremo a conoscere un altro pezzo della storia della nostra comunità”.

Il programma

A partire dalle 9.30, i ragazzi si raduneranno nel cortile di Vila Brivio, piazzetta Prinetti, dove è stata posata durante l’edizione dello scorso anno la pietra d’inciampo dedicata ad Amedeo Scuratti. Qui è previsto l’intervento dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII.

Il corteo attraverserà poi piazza Marconi e piazza Gio.I.A dove è fissata una nuova tappa. In direzione via Madonnina si sosterà presso la pietra d’inciampo dedicata a Mario Vanzati con un momento animato dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo Margherita Hack e una nuova tappa.

Alle 11.00 in via Madonnina 5, in prossimità di quella che fu la casa di Mario Sironi si procederà alla posa della nuova pietra d’inciampo in onore del giovane novese morto nei campi di sterminio. Un momento, sottolineato dall’intervento del Sindaco Fabrizio Pagani e dell’Amministrazione comunale, cui prenderanno parte anche i familiari di Mario Sironi, le associazioni ANPI e Alpini e una rappresentanza del Comitato Pietre d’inciampo di Monza e Brianza con il presidente Fabio Lopez.

Chi era Mario Sironi

Mario Sironi, nato a Nova Milanese il 3 luglio 1925, operaio meccanico della ditta Peretti e attivista nella Resistenza di Nova Milanese.  Era il 24 novembre del 1944, quando una quindicina di camicie nere fecero irruzione nella sua casa di via Madonnina 5, al primo piano, nel cortile chiamato più tardi “dei murunit” e prelevarono Mario ed il fratello Luigi (che divisero immediatamente). Mario fu condotto prima al carcere di Monza e poi a S. Vittore, dove fu interrogato e torturato.

Il 2 gennaio 1945 fu caricato sul treno per Flossenburg insieme agli amici Emilio Bacio Capuzzo (fuggito prima di giungere a destinazione) e Giovanni Frigerio (sopravvissuto al campo di concentramento). Classificato come ''politico'', la sua matricola era 43768. Il 21 febbraio 1945 venne inviato nel campo dipendente di Zwickau, dove morì il 7 marzo 1945 per denutrizione, malattie e percosse. Non aveva ancora vent'anni.

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