Adolescente in giro con un coltello da 20 centimetri
Il controllo della Polizia di Stato a Monza nei confronti di un 19enne e di un 17enne che aveva con se l'arma "per difesa personale"

Era in giro con un amico in sella a un ciclomotore quando la Polizia di Stato ha deciso di fermarli: e dal controllo è emerso che l'adolescente 17enne aveva con sè un coltello da 20 centimetri
Il fermo dell'adolescente
Impegnata in un servizio di controllo a Monza nella tarda serata di lunedì 6 febbraio, verso le 23.30, una Volante della Polizia di Stato stava passando lungo via Del Tiro a Segno, angolo viale Lombardia, quando ha notato due giovani a bordo di un ciclomotore.
I poliziotti hanno a quel punto deciso di controllarli, affiancandoli ed intimando loro di accostare a bordo strada.
I due giovanissimi hanno mostrato i documenti d’identità dai quali venivano generalizzati per due giovani italiani di 19 e 17 anni, entrambi con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e in materia di armi.
In particolare il minorenne risultava essere già stato deferito in stato di libertà lo scorso anno quando durante un controllo, nel parchetto di fronte ad un centro commerciale di Milano, veniva trovato in possesso di una pistola ad aria compressa priva di tappo rosso ed un coltello artigianale.
Anche il 19enne si dimostrava insofferente verso i poliziotti, i quali riscontravano come fosse già stato indagato in stato di arresto per furto in abitazione commesso a Bresso.
Gli ulteriori controlli
Dal momento che, sin dall’inizio e per tutta la durata della identificazione, il minorenne si mostrava agitato e insofferente al controllo, e visti i precedenti, i poliziotti gli hanno chiesto se avessero oggetti o sostanze non consentite, prima di proseguire con una perquisizione.
A tale richiesta il diciassettenne ha consegnato un coltello a serramanico della lunghezza totale di 19 cm e con lama di 8,5 cm, che custodiva all’interno della tasca del giubbino per motivi, a suo dire, di difesa personale.
Il giovane, pertanto, veniva accompagnato presso gli Uffici della Questura di Monza e della Brianza, e deferito per porto d’armi e oggetti atti ad offendere e successivamente affidato al padre, nel frattempo sopraggiunto in Questura