«Trecento euro per una multa ingiusta»
Franco Santarossa cinque anni fa era stato sanzionato per essere entrato nella Ztl: «La segnaletica era poco chiara e infatti poi è stata rimossa»
«Sono amareggiato e indignato. Ho pagato più di trecento euro per una multa ingiusta. Per un pensionato non sono pochi». E’ incredulo e arrabbiato il 79enne di Seregno Franco Santarossa, che giovedì ha versato 322,31 euro per una sanzione presa nel giugno 2018. Il motivo? Essere entrato nella Zona a traffico limitato. Come aveva spiegato anche allora al nostro Giornale, «non l’ho fatto di proposito, sono stato tratto in inganno dalla segnaletica a mio parere poco chiara e poco visibile. Che infatti, dopo la mia segnalazione, è stata rimossa».
«Trecento euro per una multa ingiusta»
L’indicazione «incriminata» era quella su via San Vitale, all’altezza di via Garibaldi. «Prima c’era un cartello che segnalava che svoltando a sinistra iniziava la Ztl mentre poco più avanti, in corrispondenza del semaforo, ci si imbatteva in un altro cartello che obbligava a proseguire diritto o a svoltare a sinistra - spiega - Per due volte nel giugno 2018 ero dovuto andare in farmacia e, seguendo il cartello di obbligo, avevo svoltato in via Garibaldi, non notando il segnale precedente, che indicava la Ztl».
Per quelle due infrazioni aveva ricevuto due multe da 70 euro ciascuna. «La prima l’avevo pagata perché non capivo a cosa fosse riferita, ma la seconda no. Mi sono rifiutato - aggiunge - Siccome poi nel 2019 il Comune ha di fatto rimosso la segnaletica che traeva in inganno, quasi ammettendo di fatto l’errore, non mi sono più preoccupato».
Il sollecito
E invece quattro anni dopo, nell’estate 2022, Santarossa ha ricevuto un sollecito a pagare la multa. «Quando ho letto il documento ho strabuzzato gli occhi, non ci potevo credere - dice - Siccome ero sicuro di essere nel giusto mi sono recato al comando di Polizia Locale, dove mi è stato consegnato l’apposito modulo per chiedere l’annullamento del verbale. Ma la mia istanza non è stata accolta perché non l’avevo presentata nei termini e perché non c’erano prove che la segnaletica fosse poco chiara».
"Vittima di una vicenda assurda"
Convinto di sostenere una giusta causa, il 79enne non ha versato alcunché fino a quando, nel dicembre 2022, si è visto arrivare un’ingiunzione di pagamento da parte di una società di riscossioni che opera per conto del Comune. «La cifra era esorbitante, pari a 322,31 euro - conclude - Non ci potevo credere. Ero indeciso se pagare o no e alla fine giovedì l’ho fatto. Ma continuo a sostenere di essere vittima di una vicenda assurda».